La Corte di giustizia dell’Unione europea ha censurato il ricorso sistematico della Commissione europea alle proroghe temporanee per l’autorizzazione degli agrofarmaci.
Una decisione storica che segna una vittoria per tre ONG ambientaliste: Pan Europe, Pollinis France e Aurelia Stiftung.
Le ONG avevano contestato le decisioni della Commissione del 2021 e 2022 di prorogare le autorizzazioni di tre sostanze attive molto discusse: boscalid, dimoxystrobin e glifosate.
Quest’ultimo è uno degli erbicidi più utilizzati e studiati al mondo, al centro di un lungo processo di valutazione da parte dell’ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) e dell’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare).
Secondo la Corte, le proroghe devono rimanere “temporanee ed eccezionali” e non trasformarsi in una pratica sistematica. Inoltre, l’esecutivo UE dovrà verificare se i ritardi nel processo di rinnovo siano imputabili all’industria.
Cosa cambia per il futuro?
La Commissione europea, dopo consultazioni con le autorità fitosanitarie e l’industria, sembra orientata verso una riforma radicale. Secondo le bozze del pacchetto semplificazione sulla sicurezza alimentare, atteso il 16 dicembre, la procedura di rinnovo per le sostanze attive potrebbe sparire, tranne che per quelle più pericolose.
In questi casi, l’approvazione sarà possibile per cinque anni, ma solo con prove documentate che dimostrino la necessità dell’agrofarmaco e l’assenza di alternative ragionevoli.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 40/2025
Rinnovo agrofarmaci, stop alle proroghe temporanee
di A. Di Mambro
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