La filiera del grano duro è al centro di una «tempesta perfetta» spinta dal vento dell’aumento dei costi di produzione, dal calo dei prezzi pagati agli agricoltori, dalle pressioni relative alle importazioni dall’estero e dalle tensioni sui mercati internazionali.
A tutto ciò si aggiungono oggi le decisioni politiche d’Oltreoceano, con l’introduzione da parte degli Stati Uniti di un «super dazio» del 107% sulla pasta italiana. Un ulteriore appesantimento rispetto a un quadro già penalizzato dai dazi al 15% introdotti la scorsa estate dal presidente Donald Trump sui prodotti made in Italy.
La pasta italiana era già stata colpita dalla tariffa al 15%, ma a tutto questo starebbe per aggiungersi un ulteriore 92%, motivato dalle accuse di dumping che l’amministrazione USA rivolge ad aziende del nostro Paese.
Prezzi al limite della redditività
Il vero campanello d’allarme arriva però dall’andamento dei prezzi, in costante calo: si registrano crolli di oltre il 40% rispetto a tre anni fa, mentre i costi di produzione sono cresciuti del 20% nell’ultimo quinquennio.
I 28 euro/q riconosciuti agli agricoltori sono ben inferiori ai costi di produzione stimati da Ismea, pari a 30,2 euro/q nelle regioni del Centro-Nord e a 31,8 euro/q al Sud e in Sicilia.
In questo scenario, il livello delle importazioni contribuisce ad appesantire ulteriormente il quadro: nel primo semestre 2025 gli arrivi di grano duro sono aumentati del 9%, raggiungendo circa 15 milioni di quintali.
Export a rischio con il super dazio USA
Gli Stati Uniti sono tra i primi tre mercati per l’export della pasta italiana e il primo extra UE. Con un valore di 492 milioni di euro, si posizionano al secondo posto subito dopo la Germania (570 milioni di euro) e prima del Regno Unito (295 milioni di euro).
Il dazio imposto dagli USA rischia di raddoppiare il prezzo della pasta made in Italy sui mercati statunitensi, con un forte impatto sulla competitività di tutta la filiera. Un danno non di poco conto per uno dei prodotti simbolo dell’Italia nel mondo.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 34/2025
Grano duro stretto tra super dazio USA e margini negativi
di R. Fargione, D. Vivani, M. Sotgiu
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