La Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti (il Livestock Workstream) con il compito di elaborare idee e proposte per un programma di lavoro sul futuro della zootecnia, dando così seguito a quanto contenuto nel Documento di visione per l’agricoltura e l’alimentazione.
Si intende così favorire un dialogo strutturato fra le parti interessate, gli Stati membri e il mondo accademico con una serie di obiettivi:
- esplorare percorsi strategici per un settore zootecnico competitivo, adeguato alle esigenze future, sostenibile ed equo;
- costruire e sostenere una forte cultura del dialogo, della fiducia e della partecipazione, in tutto il settore; analizzare le sfide, compresa la concorrenza globale;
- consigliare la Commissione nella preparazione di iniziative politiche riguardanti la zootecnia.
Il nuovo approccio economico e ambientale
I filoni di attività sono due.
Il primo è di natura economica.
Il secondo attiene invece alle questioni ambientali e alla sostenibilità della zootecnia.
Pertanto, si guarda sia alla necessità di costruire una catena di approvvigionamento nella filiera zootecnica che sia equa e remunerativa, sia alla sfida di «adattare il sostegno della Pac per incoraggiare sistemi zootecnici sostenibili».
A tale riguardo va considerata la stringente azione di pressione, talvolta portata avanti con forte spirito di contrapposizione, da parte delle organizzazioni non governative che tutelano l’ambiente e gli animali.
Bisogna pertanto sviluppare una sofisticata capacità di dialogo ed essere preparati con argomentazioni solide, perché altrimenti il grado di ostilità nei confronti delle attività zootecniche può sfociare in interventi regolatori con eccessivi divieti, condizionamenti, limitazioni e restrizioni.
Gli orientamenti politici della Commissione europea per il quinquennio 2024-2029 riconoscono che il futuro della zootecnia è un tema sensibile che «spesso non trova consenso nella società».
Per tale ragione si è deciso di avviare un filone di lavoro (il Livestock Workstream per l’appunto) per trovare soluzioni in stretta collaborazione, tramite un dialogo strutturato tra tutti i portatori di interesse che conduca a «una risposta territoriale e su misura».
Il sistema zootecnico nazionale non deve commettere l’errore di ignorare quello che avviene a Bruxelles, ma partecipare attivamente ai tavoli di lavoro, portando argomentazioni solide e credibili.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2025
La «visione europea» per la zootecnia
di E. Comegna
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