Dopo qualche mese di (apparente) silenzio torna ad accendersi l’annosa questione delle quote latte.
Con la nomina dei componenti dell’Organismo di composizione delle situazioni debitorie connesse al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, infatti, si avviano di fatto le procedure propedeutiche (si spera) alla risoluzione degli oltre diecimila casi pendenti.
Per farlo avranno (al momento) 3 anni di tempo, potranno avvalersi degli uffici del Masaf e dovranno riferire direttamente al Gabinetto del Ministero, con cadenza mensile.
L’Organismo, che a quanto apprende L’Informatore Agrario si è già riunito in un paio di occasioni per definire le modalità con le quali procedere, ha il potere di definire in via transattiva, su istanza di parte, le posizioni debitorie pendenti e connesse al prelievo supplementare.
A oggi, restano da esigere circa 1,4 miliardi di euro, cifra che al netto delle sentenze di annullamento e delle somme non esigibili ammonta a poco meno di 900 milioni di euro.
Per la prima volta è in carica un Esecutivo che ha assegnato una esplicita delega in materia di quote latte, conferita al Sottosegretario all’agricoltura Luigi D’Eramo.
Riuscirà l’Organismo di composizione a mettere un punto definitivo sulla vicenda?
Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 18/2025
Il Governo vuole risolvere il «caso» quote latte
di A. Bruni
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