Prosek: l’Italia presenta il ricorso

Il Governo italiano ha trasmesso all’attenzione della Commissione europea il dossier con l’opposizione italiana al riconoscimento della menzione geografica tradizionale europea per il Prosek croato.

Il documento è stato illustrato il 9 novembre dal ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli e dal sottosegretario Marco Centinaio (che ha la delega al settore vitivinicolo) nel corso di una conferenza stampa al Mipaaf, a cui hanno preso parte anche i presidenti dei consorzi interessati: Conegliano Valdobbiadene docg, Prosecco doc, Colli Asolani doc e l’Associazione Patrimonio delle Colline Unesco.

Nel dossier di 14 pagine è precisata la posizione italiana e illustrate le motivazioni tecniche, storiche e territoriali, compresa l’iscrizione delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista del patrimonio mondiale Unesco e l’incompatibilità del riconoscimento della menzione tradizionale Prosek.

«Le motivazioni per cui ci opponiamo sono ben solide e rappresentate nel documento che abbiamo inviato alla Commissione, tra le principali c’è la questione della omonimia tra la denominazione Prosek e la dop» ha sottolineato Patuanelli.

«Se l’Europa apre una falla così grossa sul Prosek, saranno a rischio 837 denominazioni e 300 consorzi di tutela italiani. La nostra missione è per la tutela del prodotto e delle aziende italiane» ha sottolineato Centinaio.

Concetto ribadito anche da Patuanelli: « O l’Ue è in grado di tutelare le dop e le igp o il sistema delle denominazioni rischia di saltare».

La Croazia ha ora 60 giorni di tempo per le controdeduzioni alla quale l’Italia rappresentata dal Mipaaf avrà diritto di controreplicare insieme a tutti coloro che hanno presentato già l’opposizione, tra cui i tre consorzi, e le regioni interessate.