Adattabilità ambientale di nuovi portinnesti di vite

I portinnesti M sono stati testati in diversi ambienti lungo tutta la penisola italiana con diverse combinazioni di innesto e confrontati con i portinnesti tradizionali più utilizzati. I risultati dello studio, ripetuto per più anni, hanno permesso di definire le diverse attitudini dei quattro portinnesti della serie M e la loro capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali.

Gli stessi programmi di incrocio hanno portato a un’altra selezione di oltre 30 genotipi promettenti. Le prime valutazioni sulla loro tolleranza agli stress abiotici sono state effettuate in condizioni di pieno campo su piante non innestate e in due diversi siti sperimentali, dove venivano confrontati con il portainnesto M2. Lo studio nei due diversi siti sperimentali ha permesso di valutare come cambia il loro comportamento in ambienti di coltivazione differenti. Attualmente sono in corso studi riguardo la loro tolleranza a suoli calcarei, alla siccità e la loro efficienza di assorbimento degli elementi minerali.

 

Capacità di radicazione

Una caratteristica importante nell’interazione del portinnesto con l’ambiente è la capacità di radicazione. Ogni genotipo presenta una specifica capacità nello sviluppo di nuove radici, raggiungendo diverse profondità nel suolo alla ricerca di acqua e minerali. In figura  sono riportati gli apparati radicali di due diversi portinnesti, il 420A e il 1103P, sviluppati in condizioni controllate con la stessa tipologia di suolo. Nella selezione di nuovi portinnesti sono stati scelti dei genotipi caratterizzati da una buona capacità di radicazione.

Sviluppo dell’apparato radicale di due diversi portinnesti, 1103P e 420A, cresciuti in condizioni controllate con la stessa tipologia di suolo

 

Assorbimento degli elementi nutritivi dal suolo

Le carenze o gli eccessi nutrizionali della vite condizionano la produzione e la qualità delle uve e quindi dei vini prodotti. Ad esempio, un eccesso di azoto porta a un vigore eccessivo della pianta causando uno squilibrio vegeto-produttivo con effetti negativi sulla maturazione dell’uva, mentre un eccesso di potassio può aumentare il pH del mosto reagendo con l’acido tartarico e quindi riducendone la quantità. L’efficienza di assorbimento dei nutrienti dal suolo è mediata dal portinnesto. Sui nuovi genotipi è stato effettuato uno screening sull’efficienza di assorbimento di macro e micronutrienti attraverso l’analisi delle concentrazioni fogliari di N, P, K, Mg, Ca, Na, Fe, Cu e Mn. Dallo studio, effettuato nelle fasi fenologiche di invaiatura e di maturazione, sono emerse le affinità dei portainnesti per i diversi nutrienti. In particolare 8 genotipi hanno mostrato una maggiore affinità per il potassio, 10 genotipi per il calcio, mentre 13 genotipi sono risultati più affini al magnesio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 40/2020
Adattabilità ambientale di nuovi portinnesti di vite
di D. Bianchi
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