Decreto Rilancio: 90 milioni alla zootecnica da carne

Allevamento suini

Il decreto Rilancio amplia il raggio di azione e riserva alle filiere zootecniche un fondo di emergenza di 90 milioni di euro per il 2020 finalizzato all’erogazione di aiuti diretti e alla definizione di misure di sostegno all’ammasso privato per specifici prodotti.

Per tale misura è già pronta una prima bozza di decreto Mipaaf di attuazione, con la quale sono stabilite le regole di funzionamento ed è indicata la ripartizione per settore e per intervento. Alla filiera suinicola spettano 30 milioni di euro, a quella cunicola 4 e alle carni di vitello 20, mentre 9 milioni sono assegnati agli ovicaprini.

Per l’ammasso privato della carne di vitello e dei prosciutti dop sono stanziati 25 milioni di euro (15 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti dop). I rimanenti 2 milioni vanno a incrementare il plafond del fondo per la competitività della filiera del latte bufalino. Sono concessi contributi per ogni capo macellato dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 per i suini, i caprini, i conigli e i vitelli da carne (in questo caso si tiene conto delle macellazioni avvenute tra il 1° marzo e il 30 giugno).
Inoltre, è riconosciuto un aiuto per ogni capo allevato nello stesso periodo per i suini e gli ovicaprini.

La bozza di decreto quantifica l’importo massimo degli aiuti per capo che vanno da un massimo di 110 euro per i vitelli da carne a un minimo di 1 euro per i conigli. Il regime di aiuto funziona in base alle regole del de minimis agricolo, con massimale triennale per beneficiario di 25.000 euro. La gestione delle domande, l’istruttoria e l’erogazione dei fondi è affidata ad Agea.