Via libera al riso e alla carne italiani in Cina

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L’8 aprile è stato sottoscritto a Pechino il protocollo fra il Ministero delle politiche agricole, rappresentato dall’ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari, e l’Amministrazione generale delle Dogane della Repubblica popolare cinese, che consente l’esportazione in Cina di riso da risotto.

L’intesa corona concretamente un negoziato diplomatico e tecnico andato avanti per anni con il coinvolgimento del Servizio fitosanitario nazionale, condotto insieme all’Ente Nazionale Risi e alle  rappresentanze dei risicoltori e delle imprese risiere italiane.

«È un accordo rilevante a cui tenevamo in modo particolare – sottolinea la ministra Teresa Bellanova – che stabilisce i requisiti fitosanitari da soddisfare per esportare riso da risotto italiano in Cina e consente, di fatto, l’apertura di questo importantissimo mercato per un prodotto di punta della nostra agricoltura».

Il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà sottolinea l’importanza dell’accordo tanto atteso su un mercato oggi di primaria importanza per il settore agroalimentare italiano e anche per il riso di qualità: «L’Ente Nazionale Risi ha contribuito, attraverso il proprio Centro ricerche, al superamento delle problematiche fitopatologiche evidenziate dalla delegazione cinese durante le visite in Italia. Si tratta di un successo che vede le istituzioni e la filiera risicola nazionale unite non solo in azioni di difesa del riso italiano, ma anche in azioni di attacco alla conquista di nuove quote di mercato».

Nella stessa occasione le autorità cinesi hanno sottoscritto anche il protocollo che sancisce l’apertura del mercato cinese alle carni bovine italiane.