Sindaci contro l’agricoltura

noccioleto

Le amministrazioni comunali del Viterbese sempre più spesso sembrano travalicare gli ambiti di competenza per quanto riguarda la gestione dei territori e degli ecosistemi, laddove le normative sono affidate a Province, Regioni, Stato e Unione europea. Alcuni addirittura parlano di «sindaci-sceriffi» e di «Far West delle autonomie».

Diversi gli episodi registrati che riguardano soprattutto la nocciolicoltura, per la quale la Tuscia è particolarmente vocata. È il caso dei sindaci della zona del lago di Bolsena che, nelle scorse settimane, hanno fatto cartello e firmato ordinanze che vietano l’impianto di noccioleti sulle rive del bacino. Anche se, ad esempio, gli studi scientifici rilevano che nel vicino lago di Vico la coltivazione del nocciolo non crea alcun problema.

Ma un altro esempio di ordinanze che si potrebbero definire incomprensibili (a essere generosi) è quella emessa il 26 giugno dal sindaco di Fabrica di Roma che vieta «l’utilizzo di tutti i prodotti contenenti la sostanza attiva glifosate o derivati, ordina l’apposizione di cartelli informativi dei trattamenti all’ingresso del fondo e ogni 50 metri per tutto il perimetro dell’area interessata al trattamento, ordina agli utilizzatori dei prodotti fitosanitari di premunirsi, preventivamente, di una autorizzazione scritta rilasciata dai proprietari dei terreni confinanti».

Da non credere.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 26-27/2019
Nel Viterbese agricoltura sotto attacco
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