Xylella: c’è chi vuole un referendum contro la legge

xylella olivi tagliati

Nonostante il disastro sia sotto gli occhi di tutti, le farneticazioni sulla vicenda xylella non si fermano: è di ieri la notizia che si sta studiando la possibilità di un referendum contro la legge 44/2019 di conversione del «decreto emergenze» che, come noto, contiene anche indicazioni sulla lotta al batterio che da anni devasta l’olivicoltura pugliese.

Luca Marini, docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma e coordinatore dell’Osservatorio permanente sull’emergenza xylella (Opex), ha reso noto che «gli appelli rivolti nelle scorse settimane ai parlamentari italiani, e da ultimo quello rivolto al presidente della Repubblica affinché non promulgasse la legge sulla xylella, sono purtroppo caduti nel vuoto: non resta che costituire un comitato che valuti la possibilità di promuovere il referendum abrogativo della legge».

L’appello, ci tiene a sottolineare Marini «è stato sottoscritto anche da Vandana Shiva». Quella, ricordiamo, che per risolvere il problema incita gli agricoltori pugliesi «ad abbracciare i loro olivi».

Marini spiega che «è ormai sotto gli occhi di tutti che dietro l’emergenza xylella si celano interessi che vanno ben oltre la dimensione fitosanitaria per investire questioni di più ampia portata, quali la sostituzione delle colture tradizionali con altre intensive e a forte impatto ambientale, l’omologazione della qualità dei prodotti alimentari che costituiscono un vanto del made in Italy, la sopravvivenza di secolari modelli di autoproduzione e autoconsumo».

Insomma: il classico complotto.

Ma non è tutto: «Va poi aggiunto che la nuova disciplina legislativa fa leva su un insieme di misure che minacciano direttamente l’ambiente e la salute umana».
Nientepopodimeno.