Olivicoltura italiana senza pace

olivi xylella

Mentre l’Ismea certifica il crollo della produzione italiana di olio dell’ultima campagna, scesa a 185.000 tonnellate, il settore olivicolo italiano deve fare i conti con un andamento climatico sempre più spesso deleterio, tra siccità, gelate e alluvioni, e con una politica sempre più latitante.

L’ultimo «colpo», da quest’ultimo colpo di vista, è venuto dal Senato dove è in corso l’esame del «decreto semplificazioni»: dal testo sono saltati 62 emendamenti precedentemente approvati in Commissione tra i quali quello riguardante le misure di contrasto alla xylella, compresa quella che prevedeva il carcere per chi non abbatte gli alberi infetti, e quello che prevedeva il sostegno agli olivicoltori pugliesi.

Su questo la reazione dei «gilet arancioni» è stata molto dura: «Un mese di chiacchiere e promesse disattese, un unico risultato: non c’è traccia di alcun intervento del Governo per sostenere gli agricoltori pugliesi massacrati dalle gelate e, per questo motivo, i nostri trattori si rimettono in moto» ha detto il portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli.

«Dov’è il decreto gelate? Dove sono i fondi promessi? Dove sono gli interventi a favore del reddito degli agricoltori e degli operai? Dov’è il tavolo interministeriale istituito per affrontare a 360 gradi la crisi?».

Agrinsieme, dal canto suo, ha chiesto un incontro urgente al ministro Gian Marco Centinaio.