Concia del seme di orzo: una scelta per il reddito

spiga d'orzo

Il mercato dei cereali, oltre a non essere sotto il controllo del produttore, è poco prevedibile e soggetto a forte volatilità delle quotazioni. Per questo è essenziale che gli imprenditori agricoli stabilizzino la propria situazione e il primo passo è la ricerca di canali commerciali, attraverso contratti, che consentono di stabilizzare le quotazioni di mercato e di stabilire un rapporto commerciale a lungo termine con l’acquirente.

Parallelamente è necessario aumentare anche le quantità di prodotto realizzato, così da rispettare gli standard commerciali e la resa a ettaro.
Per soddisfare tali requisiti è necessario partire con il piede giusto, utilizzando sementi in grado di garantire uno sviluppo ottimale della coltura e seguire un protocollo agronomico particolarmente scrupoloso, mettendo a disposizione delle piante tutti i fattori nutritivi necessari e cercando di evitare l’insorgere di problematiche fitosanitarie.

Conviene conciare le sementi?

Per fronteggiare queste ultime la concia delle sementi è la prima strategia da mettere in campo, ma quanto costa?

Attraverso un conto colturale è possibile stimare tutti i costi e i ricavi connessi alla coltivazione e, nello specifico, comprendere come il costo della concia si inserisce nell’ambito delle altre voci di spesa connesse alla coltivazione dell’orzo.
Per la determinazione del conto colturale, riportato in tabella 1, si è fatto riferimento alla collina asciutta del Centro Italia nel 2018-2019, nella quale si coltiva circa il 40% dell’orzo italiano.
Dalla differenza tra i costi e i ricavi si ottiene il reddito lordo associato alla coltivazione dell’orzo e, come si nota dalla tabella 1, ammonta a 215,6 euro/ha.

Ovviamente il risultato può essere migliorato adottando una tecnica colturale che prevede lavorazioni meno intensive e, nel caso di aziende strutturate, utilizzando attrezzature di proprietà che, se adeguatamente ammortizzate, possono portare qualche risparmio.

Il ruolo della concia

Dal conto colturale si nota che i costi derivanti dalla concia hanno un’incidenza estremamente contenuta rispetto al totale dei costi necessari per portare a completamento il processo produttivo. In particolare, il costo della concia e delle operazioni di concia corrisponde a poco più dell’1% del totale dei costi di produzione e viene ripagato da un aumento della produzione di circa 60 kg di prodotto a ettaro, che rappresenta un valore estremamente contenuto rispetto ai vantaggi offerti dalla concia.

Infatti, il rischio a cui si espone l’agricoltore nel non conciare la semente è estremamente elevato, sia sotto il profilo qualitativo, sia quantitativo.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 30-31/2019
Concia del seme di orzo: una scelta per il reddito
di G. Chiodini e C. Lazzarin
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