Al convegno ED&F Man «Dagli zuccheri ai mangimi liquidi, dalla ricerca al futuro»

Nelle avanzate realtà zootecniche italiane i mangimi liquidi a base di zuccheri sono ingredienti considerati con sempre più interesse per la razione dei ruminanti. Leader nel mondo di questo tipo di prodotti dell’alimentazione animale è il gruppo inglese ED&F Man, fondato a Londra nel 1783 e oggi impegnato a investire nella ricerca per conoscere effetti e vantaggi di una dieta che li comprenda. Per divulgare i risultati degli ultimi studi, il 28 novembre scorso, a Lazise (VR), ED&F Man, presente in Italia con il marchio commerciale Sugar Plus, ha organizzato un convegno dal titolo «Dagli zuccheri ai mangimi liquidi, dalla ricerca al futuro».

L’evento, cui erano presenti oltre 350 nutrizionisti, molti provenienti da 7 Paesi europei, ha voluto essere «un momento di approfondimento tecnico-scientifico per portare più informazione sui mangimi liquidi, che non sempre sono conosciuti» ha detto Paolo Galliussi, direttore commerciale del settore dei mangimi liquidi per l’Europa di ED&F Man. Grazie agli studi eseguiti a livello italiano e internazionale e in particolare alla ricerca dell’Università di Bologna presentata durante il convegno, «oggi possiamo usare i mangimi liquidi per completare le razioni dei ruminanti e ottenere i migliori risultati per gli allevatori» ha spiegato il dirigente di ED&F Man.

Ha moderato il convegno Phil Holder, direttore ED&F Man del Regno Unito e membro del comitato tecnico-scientifico.
I lavori sono iniziati con Paul Weimer (University of Wisconsin-Madison – USA), che si è occupato di «ecologia microbica del rumine» e delle conseguenze dell’alimentazione sulla sua attività e sulle produzioni bovine.

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Paolo Galliussi, direttore commerciale del settore dei mangimi liquidi per l’Europa di ED&F Man

Greg Penner (University of Saskatchewan – Canada) ha spiegato che gli zuccheri possono servire non solo come semplice fonte di energia, ma svolgere un effetto di «nutriente funzionale», visto che «sono in grado di aumentare l’assorbimento di energia globale della dieta stimolando ricettori specifici sul tratto gastro-intestinale e spostare la produzione dei prodotti di fermentazione ruminali (acidi grassi volatiti) di più verso il butirrato».

«Melasso e mangimi liquidi: caratterizzazione e impatto sulle fermentazioni ruminali» è stata la relazione di Alberto Palmonari, che ha riportato i risultati della ricerca ED&F Man realizzata dall’Università di Bologna. Dell’utilizzo dei mangimi liquidi negli Stati Uniti ha parlato Joe Harris (Westway Feed Products – Usa), mentre Andrea Formigoni, docente di Nutrizione animale dell’Università di Bologna, ha portato l’attenzione su «come i mangimi liquidi possano ottimizzare le razioni per vacche da latte» e sull’importanza dell’«equilibrio tra i diversi costituenti a cominciare dalle frazioni fibrose, soprattutto dei foraggi, e degli amidi.

Infine Luiza Fernandez, responsabile europeo del dipartimento ricerca e sviluppo, ha evidenziato quanto emerso durante la giornata, ossia come il valore dei mangimi liquidi a base di zuccheri per ruminanti vada oltre le caratteristiche nutrizionali, «poiché sono capaci di stimolare l’assunzione di sostanza secca, facilitare un’ingestione più omogenea, aumentare la digeribilità della fibra, produrre più butirrato e aumentare l’assorbimento di energia nel rumine e nell’intestino, tutte azioni che dovrebbero essere prese in considerazione quando si valuta la loro introduzione in razione. Inoltre  ̶  ha concluso  ̶  con l’attuale capacità tecnologica dell’azienda, è possibile usarli come carrier, cioè come vettori di tanti altri componenti solubili altrimenti difficili da gestire direttamente in stalla».