Al termine di un lungo percorso concertativo promosso dal Ministero del lavoro, lo scorso 2 luglio, le principali Organizzazioni datoriali e sindacali del Paese hanno sottoscritto un «Protocollo-quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro», volto a promuovere eventuali intese settoriali, territoriali o aziendali per l’individuazione di percorsi di intervento e misure condivise per coniugare le tutele per i lavoratori con la continuità produttiva in caso di emergenze climatiche.
Si tratta di un Protocollo-quadro, sottoscritto anche da Confagricoltura, Coldiretti e Cia-Agricoltori, che non entra nel merito delle misure di prevenzione di particolari rischi (quale, ad esempio, quello conseguente alle alte temperature), ma fornisce indicazioni strutturali per eventuali accordi settoriali, territoriali o aziendali che tengano conto delle specificità produttive e/o locali nei diversi comparti.
L’adozione di tali accordi ha anche lo scopo di offrire un riferimento unitario ai provvedimenti emergenziali che sempre più frequentemente vengono adottati dalle amministrazioni locali.
In tal senso, nel Protocollo, le Parti hanno espressamente auspicato che le ordinanze emanate dai presidenti di Regione o dai sindaci per fronteggiare il rischio derivante dalle alte temperature che si registrano nei mesi estivi, tengano conto delle specifiche indicazioni contenute negli eventuali accordi tra le parti sociali.
Viene inoltre previsto, in relazione agli eventuali accordi adottati, che potranno essere riconosciuti dall’Inail criteri di premialità per le imprese aderenti.
A margine della sottoscrizione del Protocollo – fortemente voluto dal ministro del lavoro Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone – il Governo si è impegnato a supportarne l’efficacia attraverso l’emanazione di apposite norme che riconoscano la possibilità di ricorrere automaticamente agli ammortizzatori sociali nelle ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per temperature elevate.
Con particolare riferimento al settore agricolo, dovrebbe essere rinnovato l’intervento speciale per la cassa integrazione in caso di sospensione dell’attività a metà giornata per temperature elevate. Questa misura dovrebbe essere estesa da quest’anno anche ai lavoratori a tempo determinato.
Le predette misure richiedono un provvedimento normativo ad hoc che dovrebbe essere adottato entro il corrente mese di luglio e dovrebbe avere effetti retroattivi a partire dal mese di giugno 2025.