Mercosur: tutti i rischi per l’agricoltura

canna da zucchero

Dopo 20 anni di negoziati l’Ue ha stretto un patto commerciale con i Paesi del Mercosur, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Ed è quello che tutti si attendevano: grandi opportunità per i settori dell’industria e dei servizi europei, ma ampie concessioni in agricoltura, anche per comparti in difficoltà strutturale.

Per riso, pollame, carni bovine, zucchero, le concessioni sono limitate forse rispetto ai consumi, ma gli agricoltori europei dovranno confrontarsi con prodotti molto competitivi sui prezzi.

Tra le importazioni agricole dai Paesi Mercosur che godranno di dazi zero o tariffe agevolate ci sono:
Carne bovina (99.000 tonnellate in sei anni); zucchero (190.000 tonnellate); pollame (180.000 tonnellate in sei anni); carni suine (25.000 tonnellate in sei anni); riso (60.000 tonnellate, 10.000 all’anno per sei anni); etanolo (450.000 tonnellate per usi chimici e 200.000 per altri usi), miele (45.000 tonnellate in sei anni).

L’impressione è che per il bene dell’industria dell’auto e non solo (molti i vantaggi per il made in Italy su prodotti come calzature e vestiti), alla grandissima maggioranza delle capitali l’accordo stia benissimo.

Da parte sua, il commissario irlandese Phil Hogan ha ammesso che l’intesa porta «sfide per l’agricoltura europea» garantendo che «la Commissione è pronta ad aiutare gli agricoltori con un pacchetto di sostegno finanziario fino a 1 miliardo di euro in caso di turbativa del mercato».
Si attendono dettagli.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 26-27/2019
Mercosur: a pagare è l’agricoltura
di A. Di Mambro
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale