Per il Mercosur tempi lunghi ed esito incerto

consiglio ue

Primo esame politico per il Mercosur, l’accordo con Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay raggiunto dall’Ue nelle scorse settimane: ne hanno discusso a Bruxelles i ministri dell’agricoltura (nella foto il Consiglio agricolo riunito a Bruxelles), il settore certamente più a rischio nell’accordo, e i toni sono stati meno aggressivi del solito.

Dibattito maturo forse nei toni, ma non nei contenuti. Come messo in evidenza da Italia e Francia, è difficile avere il lunedì una discussione nel merito di un accordo da centinaia di pagine pubblicato nelle sue parti principali il venerdì sera (manca ancora, per esempio, l’appendice sulle indicazioni geografiche).

La Commissione ha cercato di raffreddare il dibattito e rallentare i tempi. Il commissario Phil Hogan è arrivato al Consiglio battagliero, puntualizza alcuni elementi, vuole che parlino «i fatti al posto della disinformazione», ma non fornisce dettagli di importanza cruciale come le procedure per l’approvazione dell’accordo, e quando gli fanno domande sulla tempistica risponde che ci vorranno almeno «due o tre anni» perché l’accordo possa entrare in vigore.

Se molti Paesi hanno commentato in maniera prudente l’accordo, Polonia e Italia hanno scelto invece di attaccare «un accordo squilibrato», come lo definisce il ministro Gian Marco Centinaio.

Lungo l’elenco dei problemi per l’agricoltura nazionale: no a concessioni su riso, zucchero e carni, soprattutto pollame, delusione per il mancato azzeramento dei dazi sulla pasta e per il trattamento differenziato sugli spumanti (il dazio resterà per 12 anni su quelli che alla dogana costano meno di 8 dollari al litro), insoddisfazione per come è stata gestita la vicenda della coesistenza di alcune denominazioni protette.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 28-29/2019
Tempi lunghi per il Mercosur
di A. Di Mambro
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