
Nel 2019 erano oltre 1.600 le iniziative imprenditoriali (startup) che sono letteralmente esplose un po’ ovunque nel mondo negli ultimi cinque anni.
Un’offerta davvero molto ampia che inizialmente era limitata alle sole attività di campo (quaderni di campagna, applicazioni per la telemetria, gestionali per l’irrigazione, sistemi di supporto alle decisioni, ecc.), ma che nell’ultimo triennio si è ampliata guardando con sempre maggiore interesse a quella parte della filiera che va dal post-raccolta alla tavola.
I servizi digitali offerti sono dedicati per il:
- 46% a monitoraggi in campo, automazione, irrigazione e gestione aziendale in generale;
- 24% alla gestione dei processi logistici, della qualità e di pianificazione delle risorse d’impresa in tutte le fasi che seguono il prodotto dalla raccolta al consumatore finale;
- 30% a servizi trasversali a tutta la filiera agroalimentare che da una parte riguardano la gestione degli aspetti finanziari, assicurativi e di digitalizzazione del mercato e, dall’altra, offrono una più efficace gestione e integrazione dei dati, anche a supporto della tracciabilità e della sicurezza alimentare.
In futuro l’agricoltura sarà sempre più digitale, tanto che il valore di questo mercato è previsto in crescita del 35% al 2023 (rispetto al 2020), per un ammontare di oltre 8 miliardi di euro a livello globale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2020
Prospettive per il digitale in agricoltura
di F. Marinello, M. Sozzi, L. Sartori
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale