Il controllo di gestione in un’azienda zootecnica è il processo attraverso il quale si cerca di verificare che le azioni intraprese permettano di raggiungere dei risultati parziali che siano in linea con il raggiungimento degli obiettivi definiti nella pianificazione. Non si può fare un vero controllo di gestione se non si fissano degli obiettivi e non si creano degli indicatori che traccino la direzione.
Come disse Peter Drucker, un economista molto influente in materia di teoria e pratica del management: «You can’t manage what you can’t measure», cioè non possiamo migliorare ciò che non siamo capaci di misurare. L’inefficienza presente oggi in diversi allevamenti è legata proprio a questo: non si misura niente o quasi, e si pensa quindi di fare bene quasi tutto.
Per migliorarsi è necessario decidere di sottoporsi a misurazioni che permettano di avere una chiave di giudizio reale e oggettiva. Il controllo di gestione è quindi il principale strumento per far crescere e migliorare la propria azienda.
Vanno tenuti presenti i dati che del bilancio possono essere utilizzati, riclassificandoli, per un efficace controllo di gestione.
I dati che sono stati utilizzati sono quelli del «monitor economico-finanziario», utilizzato oggi all’interno del progetto «Allevamento Futuro», pensato per gli allevatori.
Si tratta di una proposta di lavoro che introduce l’azienda a utilizzare il bilancio per la propria gestione aziendale con lo scopo di migliorare la redditività. All’azienda viene fornito un programma di studio per la gestione economica dell’allevamento, agile, di facile utilizzo e in continua evoluzione in cui iniziare a inserire le informazioni necessarie. Gli allevatori vengono assistiti da consulenza tecnica per verificare che l’inserimento dei dati avvenga nel modo corretto.
L’impostazione del bilancio è scientificamente verificata (centri di costo, ammortamenti, inventario scorte, mutui, ecc.) ed è la medesima per tutti i partecipanti.
Questo permette di raccogliere i dati di ciascun allevamento ed elaborarli, confrontandoli in forma anonima, dopo averli standardizzati. A ciascun partecipante vengono restituiti i percentili di riferimento di tutto il gruppo paragonati a quelli aziendali su tutti gli aspetti: economico, patrimoniale e finanziario.
Lo scopo principale è accompagnare l’allevatore a diventare sempre più imprenditore. Il programma proposto nel progetto Allevamento Futuro è sviluppato esclusivamente a fini di studio e viene rilasciato solamente ai partecipanti, che non hanno il diritto di diffonderlo a terzi.
Con questo strumento del controllo di gestione l’azienda viene paragonata con sé stessa e con gli altri allevamenti (il paragone prende solidità attraverso una standardizzazione dei dati) espressi come valore di quattro importanti percentili della distribuzione dei dati, i quali si riferiscono a diverse aree: tipologia aziendale, risultati economici, principali centri di costo per unità di prodotto, efficienza dell’agricoltura, dati patrimoniali e di redditività dell’azienda.
A seconda della situazione aziendale, l’analisi dati può essere allargata o diversificata secondo le esigenze particolari dell’allevamento. Risulta fondamentale, poi, sui dati che si scelgono, incominciare un lavoro serio e ripetibile. Particolare attenzione va dedicata all’analisi puntuale della liquidità, in modo da potere prevedere per tempo situazioni critiche.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 6/2023
Saper applicare il controllo di gestione trasforma una stalla in azienda competitiva
di M. Campiotti
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