Si è svolta, nella giornata di lunedì 14 aprile presso la Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna, la cerimonia d’inaugurazione del 218° anno accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura.
La relazione del prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, ha toccato i temi della politica agricola europea e le sfide che attendono l’agroalimentare nazionale. Massimiliano Giansanti, Presidente di COPA (Comitato delle organizzazioni agricole europee) ha inaugurato l’Anno Accademico con la Prolusione “Agricoltura, sicurezza e libertà: nuove prospettive per l’Europa”.
Perplessità verso la visione Ue dell’agricoltura
Nella sua relazione Cantelli Forti ha parlato della nuova “Vision of agricolture and food” presentata dalla Commissione Europea e delle perplessità che, a suo parere, questa porta anche in vista dei dazi americani e della necessità di difendere l’agroalimentare dell’UE. In Europa, infatti, l’industria alimentare e delle bevande acquista il 70% di tutti i prodotti agricoli dell’Unione e li trasforma in prodotti sicuri, di alta qualità e nutrienti. Inoltre, in quanto principale settore manifatturiero, l’industria alimentare e delle bevande non è solo un acquirente di materie prime, ma rappresenta un motore delle economie rurali, un garante della sicurezza alimentare e dei sistemi alimentari sostenibili e un leader globale in termini di innovazione e commercio.
Tuttavia, nonostante si riconosca l’importanza del settore, non si dispongono misure concrete per supportarlo, che si tratti di sbloccare gli investimenti, promuovere l’innovazione o ridurre la burocrazia, lasciando così il comparto alimentare e delle bevande europeo senza gli strumenti di cui ha bisogno per rimanere competitivo, resiliente e sostenibile. Al contrario, secondo Cantelli Forti, alcune parti della “Vision” sembrano prendere di mira l’industria facendo supposizioni e ponendo aspettative senza abbinare le richieste al supporto. In questi termini mettere in discussione il ruolo della lavorazione alimentare, che contribuisce all’accessibilità economica, alla longevità, alla sicurezza e alla prevenzione degli sprechi alimentari, è solo un esempio di un approccio errato che rischia di minare la competitività e la transizione dei produttori di alimenti e bevande europei, in un momento in cui molte aziende stanno già affrontando significative pressioni economiche, normative e, non ultimo, i pesanti dazi americani. “La visione dell’Unione Europea per l’agricoltura e l’alimentazione è carente dove più conta. Sebbene riconosca giustamente l’importanza strategica ed economica dell’alimentazione rimane prevalentemente focalizzata sull’agricoltura, offrendo poche misure concrete per supportare le 304.000 imprese alimentari e delle bevande in Europa, il collegamento essenziale tra il campo e la tavola dei consumatori. Nonostante alcuni riferimenti – ha sottolineato Cantelli Forti – al supporto delle PMI, non è all’altezza delle aspettative dell’industria alimentare e delle bevande in generale. In un momento di grave incertezza internazionale, anche a causa dei dazi americani, tutelare realmente l’agroalimentare deve essere la prima misura per aiutare l’economia europea”.
Agricoltura come fondamento di libertà, resilienza, redditività e lavoro
Massimiliano Giansanti ha puntato l’attenzione sull’agricoltura che non può essere vista soltanto non come un’attività produttiva: è infrastruttura strategica, presidio territoriale e fondamento della nostra libertà. In un’epoca così segnata da crisi geopolitiche, cambiamenti climatici e tensioni commerciali globali, la capacità di garantire cibo sicuro, sostenibile e accessibile rappresenta una nuova frontiera della sicurezza e della democrazia.
La sua Prolusione ha riflettuto sul ruolo dell’agricoltura come pilastro della nuova azione europea, richiamando la centralità del settore nelle politiche comunitarie, nei rapporti internazionali e nei grandi obiettivi di sostenibilità. A partire dall’articolo 39 del “Trattato di Roma” fino alle sfide odierne – dai dazi americani alla dipendenza da import agroalimentare – l’intervento ha posto l’accento sulla necessità di un rinnovato impegno pubblico e privato per rafforzare la competitività, la resilienza e la redditività e la dignità del lavoro agricolo. La libertà di un popolo passa anche dalla sua capacità di nutrirsi. E solo un’alleanza tra istituzioni, imprese e comunità può garantire un futuro agricolo forte, europeo e libero
“L’agricoltura è la condizione della nostra libertà. Non esiste sicurezza alimentare senza agricoltori, e non c’è autonomia né stabilità, né democrazia senza la capacità di produrre cibo in modo sostenibile e responsabile. In un’Europa che vuole tornare protagonista – ha dichiarato Giansanti – servono produttività, competitività e giusto reddito per chi lavora la terra. I dazi annunciati dagli Stati Uniti rappresentano un attacco diretto al nostro modello produttivo: non possiamo arretrare. Serve una risposta coesa, forte, comune, da parte dell’Unione europea. Proprio per avere un’Europa più forte e un’agricoltura più efficiente è necessaria una pacche premi l’innovazione e la responsabilità, non l’assistenzialismo. Difendere il nostro modello significa difendere il futuro dell’Europa”.