Gli animali che trascorrono l’estate sui pascoli montani sono obbligati a muoversi di più: questa intensa ginnastica funzionale stimola lo sviluppo muscolo-scheletrico unitamente alle funzioni fisiologiche dell’organismo promuovendo un’armonica conformazione corporea associata a una costituzione più robusta.
Questo beneficio è più evidente nelle manzette di età compresa tra i 5 e gli 8 mesi per le quali migliora sia lo sviluppo somatico sia il rimanente futuro accrescimento necessario a completare la crescita corporea.
Il periodo della monticazione contribuisce, inoltre, a uniformare il peso vivo degli animali annullando le eventuali differenze ponderali che si originano durante la fase di stabulazione perché, quando sono immessi sul pascolo, i soggetti più leggeri assumono più alimento; tuttavia, considerando l’ordine di parto, le primipare recuperano 17 kg in meno rispetto alle pluripare perché il loro peso metabolico è minore e, quindi, la loro capacità di ingestione è inferiore dell’8-12%.
Le primipare alpeggiate mostrano un incremento ponderale medio giornaliero di 0,262 kg contrariamente alle pluripare che registrano un valore pari a 0,375 kg; di conseguenza, nell’arco della stagione di alpeggio, il massimo incremento complessivo di peso conseguibile dagli animali è più basso nelle primipare rispetto alle pluripare (61 vs 71 kg).
Purtroppo, la crescita corporea delle bovine da rimonta non dipende solo dalla maggiore possibilità di movimento, ma è correlata alla disponibilità quanti-qualitativa del foraggio prodotto dal cotico erboso: sui pascoli situati alle medie e alte quote, la composizione floristica del cotico, la quantità e la qualità nutrizionale dell’erba variano molto in relazione alla localizzazione geografica dell’area, all’esposizione e alla giacitura dei terreni e, ovviamente, risente dell’andamento climatico locale.
Sono proprio le condizioni metereologiche e le variazioni climatiche fra le diverse annate a influire più significativamente sulla quantità e sulla qualità della produzione foraggera e, di conseguenza, sulle prestazioni delle bovine monticate. Ad esempio: i violenti temporali estivi, che si abbattono sui pascoli adagiati sui versanti più ripidi, danneggiano il cotico ed erodono la superficie del terreno diminuendo la quantità di erba pascolabile dagli animali che peggiorano le loro performances.
Durante l’alpeggio la scarsità di foraggio è la principale causa alla quale attribuire il ridotto tasso di accrescimento delle giovani bovine. Però, questa condizione stimola, durante il successivo periodo di stabulazione, una crescita compensativa che, tuttavia, dipende strettamente anche dall’entità e dalla durata della precedente restrizione alimentare, nonché dalla condizione corporea degli animali al momento della monticazione, come pure dal livello nutritivo al quale sono sottoposte le vitelle e le manze al loro rientro in stalla.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 25/2025
Il pascolo fa la differenza sulle performance e sul benessere
di M. Olivari
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