Il Ministero della salute ha fatto il punto sull’antimicrobico resistenza dovuta a un uso eccessivo e improprio di antibiotici nelle filiere zootecniche. Il Rapporto che presenta il bilancio di 10 anni mostra che da un lato alcuni interventi hanno funzionato: per esempio, nell’allevamento di polli e tacchini si è ridotto l’uso di antibiotici con un conseguente calo dei batteri multiresistenti, cioè capaci di sopravvivere a molti farmaci. Dall’altro, in filiere come quella dei suini e dei bovini, la resistenza è ancora molto diffusa e stabile nel tempo, con pochi segnali di miglioramento.
In Italia, sin dal 2014, tutte le filiere hanno mostrato un’elevata proporzione di E. coli produttore di ESBL/AmpC, ovvero resistenti resistenza a numerosi antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine e cefamicine), in confronto alla media europea.
Gli isolati di E. coli produttore di ESBL/AmpC (ESC-R) sono generalmente caratterizzati anche da percentuali molto alte di resistenza verso la maggior parte delle altre molecole testate e da alte percentuali di co-resistenza a molecole classificate di più alta importanza critica (HPCIA) nell’uomo.
Antibiotico resistenza in calo negli avicoli
Nella filiera avicola, si è registrato a partire dal 2018 un calo considerevole della prevalenza della popolazione di E. coli ESBL/AmpC nei campioni analizzati. Nel 2022 si è avuta conferma della stabilità del decremento nella prevalenza delle unità epidemiologiche positive per E. coli ESBL/AmpC, con valori costanti rispetto al 2020 nella filiera del pollo da carne e una riduzione ulteriore nei campioni di contenuto intestinale della filiera del tacchino da ingrasso.
Tali risultati sono verosimilmente dovuti all’applicazione dei principi di uso prudente degli antibiotici negli allevamenti, con riduzione complessiva dei quantitativi di antibiotici utilizzati lungo i cicli produttivi.
Antibiotico resistenza stabile nei bovini
Invece il quadro è stabile nel tempo per la popolazione di E. coli ESBL/AmpC della filiera dei bovini di età inferiore a 12 mesi e del suino da ingrasso, con persistenza di prevalenze nettamente più elevate rispetto alla media europea.
Antibiotico resistenza in calo nei suini
Nel suino da ingrasso si registra una lieve diminuzione della prevalenza sia in campioni di contenuto intestinale che di carne nel 2023 rispetto agli anni precedenti.