A seguito della richiesta formulata dalla Regione, il Ministero della salute, con il contributo tecnico-scientifico del Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (Cesme), ha autorizzato l’utilizzo del latte e la produzione di Fontina dop e di toma provenienti da allevamenti situati nelle zone di sorveglianza della Dermatite nodulare contagiosa (LSD).
Queste erano state istituite a luglio in molti comuni dell’Alta Valle, in aree prossime al confine con la Francia dove erano stati individuati focolai che avevano condotto all’abbattimento di interi allevamenti.
Ora le forme intere di fontina possono completare il processo di stagionatura (di almeno 60 giorni) all’interno di più stabilimenti, purché situati sul territorio regionale.
La Regione ha sottolineato che la decisione del Ministero è stata motivata anche dal buon andamento del piano vaccinale obbligatorio regionale, avviato l’8 agosto, che in meno di 20 giorni, ha completato la vaccinazione di tutti i capi presenti nelle Zone di sorveglianza e ha raggiunto l’82% di copertura sull’intero territorio valdostano.
L’attività condotta e l’assenza di focolari hanno consentito di attestare l’assenza di rischi sanitari di diffusione della malattia attraverso i prodotti lattiero-caseari a latte crudo prodotti in Valle d’Aosta.