Il 10 settembre, puntuale come ogni anno sono arrivate le previsioni vendemmiali elaborate da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) a cui si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle Regioni.
Le prime stime, presentate al Masaf in una sala Cavour gremita e alla presenza del ministro Lollobrigida, pongono l’asticella 2025 a 47 milioni di ettolitri (+8%), più in linea con la media recente (+2%) dopo due annate particolarmente scarse.
Un raccolto che conferma quindi il primato produttivo dell’Italia, seguita nella classifica globale dai competitor europei Francia (37,4 milioni di ettolitri) e Spagna (36,8 milioni di ettolitri).
L’incremento produttivo, comunque, si distribuisce in modo tutt’altro che omogeneo lungo la Penisola.
A trainare la crescita è sicuramente il Sud: l’incremento è a due cifre (+18%).
Le regioni del Mezzogiorno hanno reagito bene alle ondate di caldo di giugno e agosto grazie alla disponibilità idrica accumulata in primavera.
Anche il Nord mostra una progressione produttiva sebbene decisamente più contenuta del Sud.
A Nord-Ovest le condizioni primaverili piovose hanno favorito l’accrescimento vegetativo, mentre le ondate di caldo estive non hanno compromesso la sanità delle uve.
Abbastanza diversificato anche il Nord-Est dove i vigneti hanno vissuto una primavera abbondantemente piovosa, che ha richiesto una gestione attenta delle fitopatie.
Negativo, infine, il segno del Centro (−3%) perché i decisi incrementi di Umbria (+10%), Marche (+18%) e Lazio (+5%) non riescono a compensare la perdita della Toscana.
Analizzando i prezzi si evidenzia come la campagna 2024/2025 si sia chiusa con un lieve incremento complessivo dei listini del settore.
Infine, le giacenze interne, al 31 luglio 2025, stando agli ultimi dati di Cantina Italia, sono sulla stessa linea di quelle dello scorso anno.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 29/2025
Previsioni vendemmiali 2025
di T. Sarnari
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