Buone rese nel vitivoltaico ma attenzione alla qualità
Il vitivoltaico è una tecnica che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra la vite. Il fine è realizzare il cosiddetto «uso duale del suolo» e mitigare gli effetti di temperature e radiazioni eccessive.
Il progetto dell’Università di Piacenza
Nel 2024 è stato realizzato un impianto agrivoltaico con strutture alte 3 metri. La sperimentazione ha coinvolto le varietà Malvasia di Candia Aromatica e Cabernet Sauvignon.
Parametri monitorati
- scambi gassosi
- radiazione fotosinteticamente attiva e diffusa
- dati climatici
- resa e qualità delle uve

Risultati preliminari
Buone le rese
Le rese sono risultate buone. L’ombreggiamento non ha influenzato negativamente il numero di tralci, la superficie fogliare né la resa per pianta. Questo indica un buon equilibrio vegeto-produttivo, sia sotto copertura che in campo aperto.
Effetti su maturazione delle uve e composizione dei vini
La copertura ha rallentato l’accumulo di zuccheri (tabella 1) e la perdita di acidità. I vini da uve coltivate in campo aperto hanno mostrato un pH più basso, ma non ci sono state differenze significative in acidità totale, densità o grado alcolico.

Capacità di adattamento
Nonostante una riduzione della radiazione solare del 47%, la diminuzione degli scambi gassosi è stata inferiore al 10%. Questo dimostra una buona capacità di adattamento della vite al sistema agrivoltaico.
Attenzione alla qualità
- Malvasia di Candia Aromatica: maturazione simile tra copertura e campo aperto, ma con vini meno aromatici sotto copertura.
- Cabernet Sauvignon: qualità penalizzata, soprattutto per via della stagione piovosa che ha aggravato il ritardo di maturazione e lo stato sanitario delle uve sotto copertura.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 38-39/2025
Bene le rese nel vitivoltaico ma attenzione alla qualità
di P. Bonini, S. Poni
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