Aromi dei vini Sangiovese, effetto dei portinnesti della serie M

In viticoltura, il portinnesto rappresenta un elemento fondamentale per la coltivazione della vite, ponendosi come interfaccia tra il vitigno e il suolo. Sebbene tradizionalmente scelto per la sua capacità di conferire resistenza a malattie, in particolare alla fillossera, e tolleranza a condizioni ambientali avverse, come alla siccità o a suoli ricchi di calcare, il portinnesto gioca anche un ruolo, spesso sottovalutato, nell’influenzare le caratteristiche qualitative dei vini prodotti.

Oltre a incidere sulla maturazione tecnologica influenzando il contenuto di zuccheri e di acidi nelle uve, il portinnesto ha un effetto anche sul metabolismo secondario della pianta, modificando sia la maturazione fenolica che quella aromatica. Il portinnesto risulta quindi un efficace strumento agronomico per modulare le caratteristiche chimiche e sensoriali dei vini, inclusi il colore e il profilo aromatico. La scelta della combinazione d’innesto non deve quindi prendere in considerazione solo le condizioni ambientali del sito d’impianto e le tolleranze indotte dal portinnesto, ma anche l’obiettivo enologico che si vuole raggiungere.

Il vigneto in prova

L’effetto del portinnesto sulla qualità del vino prodotto con uve Sangiovese è stato valutato in una prova sperimentale condotta nell’areale di Montalcino nell’annata 2022. Sono stati posti a confronto SO4 (portinnesto tradizionalmente più utilizzato nella zona), M1, M2 e M4 (portinnesti di recente introduzione). La prova è stata condotta nella stagione 2022, caratterizzata da temperature elevate e disponibilità idriche limitate.

M4 valida scelta in risposta al clima

In questa prova, il profilo sensoriale del Sangiovese è risultato fortemente influenzato dalla combinazione d’innesto. Questo dipende dall’effetto che il portinnesto induce sul metabolismo secondario del vitigno in risposta all’ambiente di coltivazione, che porta a una diversa composizione dei composti fenolici e dei composti volatili.

 

effetto portinnesto M su aroma Sangiovese

 

Nelle specifiche condizioni dell’annata della prova, caratterizzate da elevati stress termici e idrici, il portinnesto M4 ha indotto nei vini un maggiore contenuto di esteri, fenoli volatili e norisoprenoidi, apportando un profilo sensoriale più complesso rispetto alle altre combinazioni d’innesto, proponendosi come una valida scelta per affrontare le future condizioni
climatiche. La componente tiolica invece è stata favorita da SO4, sia a livello di aromi liberi che di precursori d’aroma.

 

 

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 30/2025
Effetto dei portinnesti serie M sugli aromi dei vini Sangiovese
di D. Bianchi, L. Brancadoro

 

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