«Strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici nelle prime fasi di sviluppo del mais»: questo il tema dell’ormai tradizionale convegno di fine anno organizzato da Condifesa Lombardia Nord-Est, il Consorzio con sede a Brescia che gestisce le polizze agevolate per l’assicurazione dei raccolti agricoli (anche nelle province di Lecco, Como, Sondrio e Varese).
Giunto alla 13sima edizione, dedicato alla memoria del compianto dottor Mauro Agosti, quest’anno l’appuntamento assume un valore particolare in quanto si inserisce nelle celebrazioni del cinquantesimo anniversario di fondazione del Consorzio: da qui la scelta di una location di prestigio come il Castello di Padernello, in provincia di Brescia, novità che punta a dare ancora maggior risalto sia ad un anniversario simbolicamente importante come ad un simposio tecnico di altissimo livello.
Scenario climatico 2025: un campanello d’allarme
L’edizione 2025 del convegno nasce dall’analisi di un’annata meteorologica senza precedenti, destinata a entrare negli annali. Il giugno appena trascorso si è distinto come il più caldo in Lombardia dal 1991 e in Europa occidentale dal 2003. Ondate di calore persistenti tra l’11 e il 16 giugno e dal 24 giugno a inizio luglio, unite a notti tropicali con temperature minime costantemente sopra i 25°C, hanno messo a dura prova le coltivazioni.

Come recita il proverbio bresciano, “Dopo il sole, viene la pioggia”, ma quest’anno si è ribaltato in “Dopo il caldo, solo altro caldo”.
Nonostante un’estate più piovosa della media, l’irregolarità delle precipitazioni e l’afa record hanno accentuato le criticità, soprattutto nelle prime fasi fenologiche del mais.
“Dopo la siccità del 2022, gli eventi estremi del ‘23 e l’eccesso di pioggia del 2024, il 2025 sembrava un’annata in apparenza più tranquilla – spiega il presidente di Condifesa Lombardia Nord-Est Giovanni Martinelli. Eppure, i risarcimenti per i nostri associati hanno superato quota 6,1 milioni di euro contro i 6,9 dello scorso anno: ai problemi del clima si sono aggiunte le epizoozie, che tra aviaria, blue tongue e dermatite nodulare contagiosa hanno creato molti problemi anche al comparto zootecnico. Tutto questo a conferma che non possiamo abbassare la guardia: dobbiamo mettere in campo competenza e professionalità per aiutare gli associati ad affrontare queste problematiche, implementando e migliorando la nostra risposta anche attraverso i numerosi tavoli tecnici di confronto che abbiamo costituito con gli addetti ai lavori del settore”.
Da qui l’appello del Condifesa bresciano ad agricoltori ed associati per il rafforzamento delle strategie di gestione del rischio come chiave di volta inevitabile per la difesa del reddito delle aziende agricole.
Difesa attiva, innovazione e assicurazioni
“Difesa attiva, innovazione tecnologica, adeguate scelte agronomiche e strumenti assicurativi rappresentino le condizioni fondamentali per garantire la sostenibilità economica e ambientale delle aziende agricole – afferma il direttore Condifesa Alessandro Iengo. Il ruolo del Consorzio evolve: da semplice gestione delle polizze a supporto integrato, grazie anche alla consulenza tecnica di FuturAgri, per la salvaguardia del reddito e l’adattamento alle nuove condizioni climatiche perché il contrasto non è più possibile”.
I dati 2025 confermano del resto una crescente attenzione del settore primario verso queste tematiche. I valori assicurati volano a 470 milioni di euro dai 430 dello scorso anno, per un totale di 6150 aziende assicurate e 37 mila ettari di superfici. Risultati che dimostrano come ormai per una larga parte di agricoltori bresciani e lombardi assicurarsi non sia più una semplice opzione, ma una scelta imprenditoriale lungimirante per salvaguardare il reddito aziendale.



