Il cetriolo, insieme a tante altre eccellenze orticole, deve affrontare una sfida cruciale: garantire qualità e produttività in un contesto di suoli impoveriti, pressione fitosanitaria e cambiamenti climatici. Questi temi sono stati al centro di un incontro tecnico-commerciale organizzato da Rijk Zwaan Italia a Zevio (Verona): una serata che ha visto la partecipazione di produttori, tecnici e operatori del settore, con interventi di alto profilo tecnico e momenti di confronto sulle strategie future.
Focus su salute del suolo e resilienza delle colture
Il primo intervento ha posto l’accento sull’importanza della salute del suolo come fattore chiave per la produttività e la sostenibilità. Il terreno non è un semplice supporto fisico, ma un ecosistema vitale che garantisce nutrizione equilibrata, filtrazione naturale e biodiversità.
La sostanza organica, pur rappresentando solo una piccola frazione del suolo, svolge un ruolo essenziale nel mantenere la struttura, favorire la ritenzione idrica e sostenere la fertilità microbiologica.
Sono state evidenziate le principali minacce che gravano sulle colture, come i nematodi galligeni e i patogeni tellurici quali Fusarium, aggravati da cicli colturali ravvicinati e dagli effetti del cambiamento climatico. Per contrastare questi problemi, è necessario adottare strategie rigenerative che comprendono la riduzione delle lavorazioni, l’impiego di colture di copertura, l’apporto di sostanza organica e la rotazione colturale, integrate con tecniche complementari come l’innesto. È stato sottolineato come la ricostruzione della fertilità biologica sia un processo lento ma imprescindibile: occorrono fino a quattordici anni per aumentare dell’uno per cento il contenuto di sostanza organica negli strati superficiali, ma questo è il presupposto per garantire resilienza alle colture.
Le soluzioni Rijk Zwaan: varietà innovative e portinnesti
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alle proposte di Rijk Zwaan per affrontare le criticità del settore. Tra le novità presentate spiccano le varietà Blue Leaf, caratterizzate da un fogliame bluastro ricco di clorofilla che conferisce maggiore tolleranza agli stress e una resistenza di campo contro virus e patogeni. Questo tratto consente una fotosintesi più efficiente e una produttività prolungata nel tempo.
Ampio spazio è stato dedicato ai portinnesti per cetriolo, una gamma completa pensata per contrastare nematodi e patogeni del suolo, migliorare la vigoria e garantire adattabilità anche in terreni difficili. Soluzioni come Cobalt, Ferro e Circon assicurano radici robuste e cicli produttivi più lunghi. Sono state inoltre presentate alcune cultivar, tra cui Garadan, Sian, Jaspean e Guapan, selezionate per le resistenze genetiche, la qualità dei frutti e la capacità di ridurre i costi di gestione. Particolare attenzione è stata posta alla compatibilità tra innesto e varietà e alla semplificazione delle operazioni per vivaisti e agricoltori, con l’obiettivo di coniugare produttività, qualità e sostenibilità.
Genetica, rigenerazione e strategie integrate
L’incontro ha confermato come la coltivazione del cetriolo sia oggi al centro di una sfida complessa: garantire rese elevate e qualità in un contesto di suoli impoveriti, pressione fitosanitaria e cambiamenti climatici. La strada indicata passa attraverso innovazione genetica, tecniche agronomiche rigenerative e soluzioni integrate.
Si tratta di un approccio che richiede visione a lungo termine, ma che offre opportunità concrete per un futuro più sostenibile e competitivo per il settore orticolo.
Lorenzo Andreotti



