Dal 2028 l’Ocm unica (Organizzazione comune dei mercati agricoli) introdurrà una novità importante: gli accordi tra produttori potranno derogare alle regole sulla concorrenza anche per la sostenibilità sociale. Questa modifica punta a rafforzare il ruolo degli agricoltori nella filiera e apre scenari interessanti per il settore.
Deroga alla concorrenza: cosa cambia
Finora le intese erano ammesse solo per obiettivi ambientali, come la riduzione dei fitosanitari o il benessere animale. Con la riforma, invece, sarà possibile includere iniziative per piccole aziende agricole, per attrarre giovani agricoltori e per migliorare le condizioni di lavoro. Inoltre, la Commissione europea chiarisce che le restrizioni devono restare indispensabili e proporzionate. Questo garantisce che la deroga alla concorrenza non diventi uno strumento di abuso.
Linee guida e primi esempi in Europa
Le linee guida pubblicate il 7 dicembre 2023 spiegano come attivare gli accordi di sostenibilità. Tuttavia, dopo due anni, gli esempi sono pochi. In Francia, due intese nel settore vitivinicolo hanno ottenuto il via libera. La prima riguarda i produttori certificati Hve (Haute valeur environnementale), la seconda i vini biologici dell’Occitania. Entrambe fissano prezzi raccomandati basati sui costi medi di produzione, con un margine per sostenere pratiche virtuose. Questi casi mostrano che il modello è applicabile, ma richiede regole chiare e trasparenza.
Quali opportunità per l’Italia
La proposta potrebbe stimolare un confronto anche nel nostro Paese. Infatti, utilizzare la deroga alla concorrenza per valorizzare la produzione e rafforzare il potere contrattuale dei produttori è una sfida strategica. Inoltre, potrebbe favorire investimenti in qualità e sostenibilità, creando vantaggi competitivi per le filiere nazionali.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 37/2025
L’Ocm unica consente la deroga alla concorrenza
di S.Tu.
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario



