Commissione UE: ok all’accordo con il Mercosur

Riuscirà la Commissione europea a veder ratificato l’accordo commerciale negoziato per oltre 25 anni, contestatissimo da agricoltori e ambientalisti, con i Paesi del Mercosur, prima di Natale?  Dalle prime reazioni al testo finale dell’accordo tra UE e Paesi del mercato comune dell’America meridionale (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay), sembrerebbe di sì. La promessa, dettagliata, di un regolamento specifico con clausole di salvaguardia per i produttori europei dei settori sensibili per l’UE – carni bovine e avicole, zucchero – sembra aver convinto anche la Francia, il Paese che più di ogni altro in questi 25 anni era riuscito a bloccare l’accordo. E anche al Parlamento europeo sembra esserci una maggioranza, ristretta ma solida, per farlo passare. Per il presidente della Commissione commercio Bernd Lange, ratificare l’accordo UE-Mercosur, in cui l’Unione, oltre a fare concessioni trae dei vantaggi, sarebbe «un grande regalo di Natale».

Salvaguardie

L’Esecutivo UE ha poi allegato all’accordo un impegno scritto. Si tratta di una dettagliata esposizione di come la Commissione intende attuare la parte dell’accordo sulle «salvaguardie bilaterali», le garanzie per i settori sensibili in Europa e nei Paesi del mercato comune del Sud America.  Nel documento, la Commissione si impegna a proporre un regolamento che prevede di rafforzare le tutele per gli agricoltori in caso di perturbazioni del mercato UE causate dalle importazioni di prodotti agricoli sensibili dal Mercosur. Se questo si verificherà, Bruxelles sospenderà temporaneamente le preferenze tariffarie previste dall’accordo.  La richiesta di intervento potrà essere attivata anche se i problemi si verificano in singoli Paesi o addirittura regioni, si legge nel documento.

Sempre più convinti

Negli ultimi mesi, erano sorti dubbi sulla parte agricola, oggi accantonati. Il 4 settembre, in un’intervista a La Stampa, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida rivendicava come un successo sia il «protocollo» sia la «strategia». Con il primo, dice il ministro, si afferma in Europa un «principio di buon senso: non si può sacrificare un intero comparto in nome di un presunto beneficio collettivo». Per la seconda, l’Italia è stata «decisiva». «Senza i nostri dubbi non ci sarebbe stata trattativa, con un “sì” immediato avremmo avallato tutto, mentre con un “no” avremmo prodotto una minoranza di blocco», ha detto il ministro.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 29/2025
Commissione UE: ok all’accordo con il Mercosur
di A. Di Mambro
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario