Intervista a Nicolò Roveda, presidente e AD della Save

Nicolò Roveda (55 anni) presidente e amministratore delegato di Save.

Le scelte di commercializzare prodotti di alta gamma e di privilegiare rapporti duraturi con fornitori e concessionari sono le strategie che hanno sempre caratterizzato l’attività di Save: importatore lombardo di macchine per l’agricoltura con sede a Cornate d’Adda (Monza Brianza) e con un fatturato di oltre 20 milioni di euro. Di tutto questo, ma anche di sviluppo tecnologico e mercato, abbiamo parlato recentemente con il presidente e amministratore delegato: Nicolò Roveda.

Ma partiamo dagli inizi. La storia della Save inizia nel 1956 quando il produttore milanese di trattori Giuseppe Vender si associa al suo concessionario di Roma Carlo Sarasini e, con la decisiva mediazione di Giovanni Carini, fonda la società Save Milano che prende il nome dalle iniziali dei loro cognomi.

Nel 1958 Mario Roveda, padre dell’attuale presidente e amministratore delegato della società, scomparso nel 1997 a soli 65 anni, inizia a lavorare in Save e nel 1960 rileva assieme a Giovanni Carini le azioni di Carlo Sarasini, rimasto unico proprietario dopo che Giuseppe Vender gli aveva ceduto la sua quota.

Nel 1995, dopo la laurea in scienze agrarie a Milano, il figlio Nicolò (oggi 55 anni) entra in azienda e tuttora gestisce l’attività di importazione di macchine agricole. Lo abbiamo incontrato recentemente a Cornate d’Adda, in quella che da un paio d’anni è la nuova sede della società di famiglia, per parlare dell’attività di importazione, dello sviluppo tecnologico potente che sta attraversando il mondo delle attrezzature e dei rapporti con le aziende fornitrici e con i concessionari.

Save ha attualmente accordi di distribuzione per il mercato Italia dei prodotti a marchio:

Sede di SAVE a Cornate d’Adda (Monza Brianza)
  • Amazone (attrezzature per la lavorazione del terreno, semina, concimazione e difesa);
  • Einböck (lavorazione del terreno);
  • Elho (fienagione e lavorazione del terreno);
  • Jympa (lavorazione del terreno);
  • Kongskilde (movimentatori automatici per granaglie);
  • McHale (rotopresse e fasciatrici);
  • Pateer (zavorre);
  • Sip (attrezzature per la fienagione);
  • Stoll (caricatori frontali);
  • Strautmann (carri da trasporto prodotti, spandiletame e foraggeri).

 

 

L’intervista completa è pubblicata sul n. 12/2025 di MAD – Macchine agricole domani.

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