Italia come modello di eccellenza per l’uso razionale degli agrofarmaci e la sicurezza alimentare. È questo in sintesi lo spaccato che emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, il report che, semestralmente, fornisce informazioni sullo stato dell’arte dell’agricoltura italiana e del comparto agricolo, presentato a Bari lo scorso 11 novembre. «C’è un cambiamento in corso ‒ ha sottolineato Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica ‒ che passa non solo dal fornire nuove soluzioni, ma al contempo, dalla corretta applicazione delle buone pratiche di difesa colturale. Gli agricoltori sono consapevoli di ciò, tant’è che da anni agiscono in campo per garantire una sempre maggiore sostenibilità, da intendere in tutte le sue eccezioni (ambientale, sociale ed economica). Gli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma sono un’ulteriore prova di come il settore stia già evolvendo nella giusta direzione: l’innovazione, la formazione e l’adozione di soluzioni sempre più moderne e sicure rappresentano le chiavi per garantire un futuro competitivo all’agricoltura italiana ed europea». «I dati elaborati dall’Osservatorio Agrofarma ‒ ha evidenziato Enrica Gentile, di Areté-The Agri-Food intelligence company, a cui Agrofarma ha affidato la responsabilità scientifica − mettono in risalto un approccio proattivo verso il cambiamento e l’innovazione, per raggiungere obiettivi sulla sostenibilità e sicurezza dei prodotti fitosanitari, in un contesto di estrema ricchezza e varietà colturale».
I numeri dell’Osservatorio
I dati dell’Osservatorio mostrano innanzitutto una riduzione complessiva delle vendite in Italia del 18% nel triennio 2021-2023 rispetto al periodo 2012-2014, un dato più marcato per fungicidi ed erbicidi rispetto a insetticidi. In calo i prodotti a impatto maggiore, a vantaggio degli agrofarmaci a basso rischio e maggiormente rispettosi dell’ambiente e del consumatore. Per le sostanze a basso rischio si segna una crescita continua nelle vendite nel nostro Paese, seppure leggermente inferiore alla media UE; di contro, il nostro Paese registra una maggiore riduzione delle sostanze attive candidate alla sostituzione. L’innovazione e la ricerca hanno consentito di poter utilizzare negli ultimi 10 anni il 52% delle sostanze attive attualmente impiegabili nell’Unione e, negli ultimi 15 anni, di poter registrare oltre l’84% dei prodotti oggi presenti sul mercato italiano. A oggi solo l’1% degli agrofarmaci autorizzati prima del 2000 sono ancora disponibili in Italia.
Criticità nelle nuove autorizzazioni
Dall’Osservatorio emerge ancora una volta come una delle maggiori criticità nel nostro Paese derivi dal processo autorizzativo, sia in termini di numero di sostanze attive nuove sia per la lunghezza dell’iter ministeriale. Il 2025 in particolare ha fatto segnare un notevole calo nelle nuove registrazioni, specialmente per i fungicidi (passate da 120 nel 2024 a 44 nel 2025), ma anche per i diserbanti (passate da 80 a 27), mentre rimane costante il numero di nuove registrazioni per insetticidi e altri prodotti. Nell’ambito dei prodotti consentiti in agricoltura biologici da gennaio 2024 a ottobre 2025 si registra un incremento del numero di autorizzazioni passate da 17 a 38 (+71%) rispetto al 2023-2024: di queste il 60% è costituito da insetticidi, acaricidi e feromoni, mentre il 24% da fungicidi.
Italia leader per sicurezza alimentare
A livello di sicurezza alimentare, l’Italia continua a mantenere una forte leadership: i dati del 2023 mostrano come il nostro Paese sia tra quelli con la più bassa presenza di residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, dove appena l’1% presenta residui al di sopra dei limiti consentiti. Questo risultato, rimarcato nel corso della presentazione, testimonia la professionalità e l’alta qualità della filiera agricola italiana, che applica rigorosi standard di sicurezza alimentare, rendendo la nostra agricoltura una delle più sicure a livello mondiale.
Relativamente agli indicatori agroambientali si registrano riduzioni significative soprattutto nei precursori di ozono e negli acidificanti, ma anche nei gas a effetto serra. Nonostante le emissioni di ammoniaca derivanti dall’agricoltura siano aumentate tra il 2022 e 2023 viene mantenuto un trend di riduzione iniziato a partire dai primi anni 90. Nel suo intervento Gentile ha sottolineato come «l’obiettivo di contenimento delle emissioni concordato dall’Italia con l’UE per il 2030 sia stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021». Anche sul fronte della diversificazione colturale, l’Italia conferma il proprio ruolo di eccellenza a livello europeo mantenendo il secondo posto tra i Paesi UE per varietà di colture (121), dietro solo alla Spagna (125). Tra le colture minori, quelle che hanno registrato la crescita più significativa in termini di ettari nel periodo 2015-2024 sono lo zucchino (+2.186 ha), la lenticchia (+1.404 ha), il melograno (+1.304 ha) e la patata primaticcia (+611 ha).
Energia rinnovabile in crescita
L’Osservatorio Agrofarma ha infine posto per la prima volta l’attenzione sulle agroenergie al fine di inquadrare il ruolo del comparto agricolo nella produzione energetica nazionale. La quota di energia prodotta in Italia da fonti rinnovabili mantiene una crescita moderata ma costante: dal 17% del 2014 si è passati a circa il 20% nel corso del 2023. Di questa circa il 2% è riconducibile al biogas, una quota seconda solo a quella della Germania tra i principali Paesi europei.
Le tante sfide della difesa fitosanitaria
Al termine della presentazione dei dati dell’Osservatorio si è tenuto una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Paolo Tassani (presidente di Federchimica-Agrofarma), Vittorio Filì (past president Arptra Puglia), Salvatore Infantino (dirigente del Servizio fitosanitario Regione Puglia), Stefania Pollastro (professoressa di patologia vegetale dell’Università di Bari e Giacomo Suglia (presidente Apeo).
Molte le tematiche discusse tra cui la situazione nella commercializzazione dei prodotti fitosanitari, l’incidenza dei cambiamenti climatici sullo sviluppo dei parassiti e sulle relative strategie di difesa e su quanto ogni attore presente al tavolo con la propria organizzazione possa incidere nella soluzione dei problemi che le aziende agricole devono affrontale quotidianamente. A.G.
Per ulteriori informazioni: osservatorioagrofarma.it



