MaterMacc MS 8230 ELEKTRO tradizione e innovazione

Le seminatrici pneumatiche di precisione della serie MS 8230 del costruttore MaterMacc con fronte di lavoro da 2,54 a 6,10 m, si caratterizzano per leggerezza, alta capacità di penetrazione degli assolcatori ed elevata flessibilità d’impiego grazie agli elementi di semina traslabili sul telaio portante. Su mais si è provata la versione a 8 file con microgranulatore e tramoggia frontale SVA da 1.800 L.

Le seminatrici di precisione MS 8230 realizzate dal costruttore friulano MaterMacc con sede a San Vito al Tagliamento (Pordenone) e che da fine 2022 fa parte del gruppo Pöttinger rappresenta una serie molto articolata con versioni da 6 fino a 12 file, con fronte di lavoro da 2,54 a 6,10 m. L’elevata disponibilità di allestimenti e la tecnologia adottata ne permettono l’impiego su diverse colture. Nello specifico la MS 8230 Elektro, oltre al sistema idraulico brevettato «Easy-Set», per regolare la distanza dell’interfila degli elementi di semina, possiede il controllo e il funzionamento elettrico dei dischi distributori per offrire una maggior precisione di deposizione del seme.

Lo scorso mese di maggio, nelle campagne del Cremonese, in operazioni di semina del mais su terreno preparato con la tecnica dello strip till, ne abbiamo valutato l’operatività.
Sistema Easy-Set.

Struttura. La componente portante della seminatrice è il telaio a doppio trave orizzontale a sezione quadrata integrato da una piastra posteriore sulla quale sono applicate le unità di semina traslabili per consentire differenti distanze tra le unità di deposizione. L’azione di sfilo (spinta) o rientro (richiamo) di una coppia di pistoni idraulici (uno per lato) abbinata alla presenza di anelli distanziatori, fanno traslare gli elementi di semina sul telaio portante variando così l’interfila e la larghezza di lavoro. A diverse dimensioni degli anelli corrispondono diverse ampiezze d’interfila facilitando il settaggio della macchina.

Disco distributore. Il gruppo distributore «Magicsem» gestito elettricamente, è stato ottimizzato su diversi aspetti, quali la riduzione dell’attrito del disco alveolato di deposito seme, la minor richiesta di forza di aspirazione, alla presenza di un’unica guarnizione su cui scorre il disco stesso per generare il vuoto, alla geometria interna e a un disco distributore più facile da sostituire. Il disco in acciaio è disponibile in molte varianti, anche personalizzabile, sostituibile aprendo il coperchio laterale del gruppo distributore mantenuto in sede da apposite molle. Il disco montato su cuscinetti a sfera, a rotazione facilitata, permette inoltre l’agitazione interna nella camera di pescaggio dei semi. Una sottile lamina a contatto col disco, situata lungo la mezzaria dei fori, evita il risucchio dei semi all’interno con possibile incastro del seme.

Ulteriori elementi su cui il costruttore ha lavorato per ottimizzare la macchina riguardano:

  •  il design del parallelogramma dell’elemento di semina;
  •  la compattezza, riducendo lo sbalzo della seminatrice rispetto al baricentro del trattore;
  • il telaio, ora a elementi imbullonati per ridurre i punti di saldatura.

La velocità di lavoro target è stata impostata a 9 km/ora prossima alla velocità massima consigliata dal costruttore (11-12 km/ora). La larghezza di lavoro di 4,2 m, con 6 file a 70 cm di larghezza.

La prova, con le caratteristiche tecniche e le impressioni del tester, è pubblicata sul n. 10/2025 di MAD – Macchine agricole domani.

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