Guida alla scelta dei migliori ibridi di colza

Nel 2023-2024 l’UE a 27 si è confermata primo produttore mondiale di colza con oltre 20 milioni di tonnellate. Francia, Germania e Polonia (tutte con un investimento superiore al milione di ettari) coprono il 60% della produzione: la prima e la seconda in calo (−20% in dieci anni), la terza in costante crescita.
In Italia l’incidenza del colza resta marginale: le superfici sono aumentate del 39% nell’ultimo decennio, ma risultano pari solo allo 0,4% dell’area UE e con un peso <5% sulla sau nazionale a oleaginose, contro valori prossimi al 100% in paesi come Danimarca e Lituania.
La coltura però sta finalmente cominciando a destare un interesse più vivo, tanto da riuscire a raggiungere, nel 2023 e nel 2024, un investimento di circa 30.000 ha.
Allo scopo di fornire informazioni utili sui principali ibridi in commercio e adottare una corretta scelta varietale, anche nella stagione 2024-2025 sono state impiantate le prove di valutazione varietale relative alla Rete di sperimentazione nazionale promossa da alcune delle società sementiere aderenti ad Assosementi. Nella presente stagione si è operato presso l’azienda Settempedana di Osimo (Ancona) del CREA-Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali, presso quella di Bagnaresa di Budrio (Bologna) del CREA-Difesa e certificazione e presso quella di Basiliano (Udine) dell’ERSA del Friuli-Venezia Giulia.

La sintesi dei risultati

La tabella 6, costruita in base ai dati medi delle tre località di sperimentazione, permette di avere un’informazione più generale sul comportamento delle cultivar in prova.
L’ibrido più performante è risultato KWS Granos (3,20 t/ha), il quale ha fornito la produzione in seme più elevata in assoluto, confermando i risultati ottenuti la passata stagione.


Accanto a esso, solo Hemotion, introdotto per il primo anno in sperimentazione, ha fornito risultati statisticamente non differenti. Degni di nota anche Harturo, anch’esso al primo anno di prova, KWS Lauros e Kombia, tutti con produzioni in seme prossime alle 3 t/ha.
PT 315 ha evidenziato la più alta percentuale di olio nell’ultimo biennio; da menzionare per questo carattere anche PT 303 e PT 312, Ceos, SY Elisabetta e SY Floretta, quest’ultima ai vertici nel triennio 2023-2025, oltre ai già citati Harturo, Hemotion, KWS Granos.
Vestal CL, confermando quanto già evidenziato nei due anni precedenti, risulta essere la varietà più precoce, sia a raggiungere la fioritura, con un anticipo di sei giorni sulla più tardiva, Nynphea, che a chiudere il ciclo; da questo punto di vista la più tardiva è risultata Harturo.
Kombia ha evidenziato il maggior peso medio 1.000 semi (5,27 g); Beatrix CL il minore (4,49 g).

Fondamentale scegliere l’ibrido adatto al proprio areale

La rete di prove ha permesso di raccogliere informazioni e accertamenti utili per una valutazione di tipo globale di una gamma di varietà di colza entro cui gli agricoltori possono effettuare la scelta della più adatta al loro areale di coltivazione.
Va infatti considerato che la risposta produttiva è stata quanto mai varia: le cultivar hanno evidenziato un’oscillazione di oltre il 40% sia per i semi sia per l’olio. Si conferma di conseguenza che l’adozione di un ibrido adatto al proprio areale è condizione imprescindibile all’ottenimento di buoni risultati.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 28/2025
Gli ibridi di colza più adatti per le prossime semine
di A. Del Gatto, L. Mangoni, S. Pieri, F. Govoni, T. Lazzarin, M. Martinuzzi
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