Nella Pac 2023-2027 è stata introdotta la cosiddetta condizionalità sociale che lega l’erogazione dei pagamenti diretti agli agricoltori al rispetto di determinate norme relative alle condizioni di lavoro e di impiego dei lavoratori agricoli, inclusa la salute e la sicurezza sul lavoro.
In pratica, si tratta di un meccanismo che subordina la concessione di aiuti economici agli agricoltori alla conformità con la legislazione nazionale ed europea in materia di lavoro e sicurezza. L’obiettivo è duplice: migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende agricole e contrastare fenomeni come il lavoro nero e lo sfruttamento.
Cosa prevede la condizionalità sociale della Pac
Vincolo ai pagamenti diretti: la principale previsione è che i beneficiari dei pagamenti diretti della Pac (e di alcuni pagamenti annuali) siano soggetti a una riduzione o esclusione di tali aiuti qualora vengano accertate violazioni delle norme sul lavoro.
Norme di riferimento
Le norme che devono essere rispettate riguardano principalmente:
- condizioni di impiego: assunzione con contratto scritto, rispetto del periodo di prova, parità di trattamento per i lavoratori agricoli (indipendentemente dalla nazionalità), contrasto al lavoro irregolare.
- salute e sicurezza sul lavoro: garanzia di formazione obbligatoria in materia di sicurezza, osservanza delle misure di prevenzione e protezione (es. pronto soccorso, lotta antincendio, evacuazione), valutazione dei rischi e adempimenti in materia di infortuni. Si fa riferimento a direttive europee specifiche in materia di salute e sicurezza.
Sistema sanzionatorio: in caso di violazioni accertate, gli organismi pagatori (come Agea in Italia) applicano riduzioni ai pagamenti. Le percentuali di riduzione variano in base alla gravità dell’infrazione (ad esempio 1%, 3% o 5% dell’importo dei benefici per infrazioni gravi, fino a riduzioni maggiori in caso di recidiva o inosservanza intenzionale). Le sanzioni sono definite a livello nazionale e devono essere proporzionate ed efficaci.
Controlli e cooperazione: il sistema di controllo si basa sui regimi nazionali esistenti e coinvolge diverse istituzioni (come l’Ispettorato nazionale del lavoro, i Vigili del fuoco, il Ministero della salute, Asl). È prevista anche la cooperazione con l’Autorità europea del lavoro (Ela) per le situazioni transfrontaliere.
Eccezioni: in alcuni casi, come per le aziende agricole di piccole dimensioni (fino a 10 ettari), possono essere previste esenzioni dai controlli e dalle sanzioni.
In sintesi, la condizionalità sociale rappresenta un passo importante per integrare la dimensione etico-sociale nella PAC, incentivando gli agricoltori a operare in modo più responsabile anche sotto il profilo del rispetto dei diritti dei lavoratori.
La situazione in Italia
Dopo due anni dall’avvio, l’applicazione della della Condizionalità sociale non è ancora pienamente operativa. Il sistema, nato per garantire il rispetto delle norme sul lavoro nelle aziende agricole, si basa sullo scambio di informazioni tra enti di controllo e Agea Coordinamento, responsabile di calcolare e applicare le sanzioni.
La Circolare Agea n. 51545 del 25 giugno 2025 ha fornito indicazioni cruciali per l’interscambio dei dati. Tuttavia, ad oggi, solo l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) ha sottoscritto la convenzione e inviato i primi dati sulle violazioni. Tra giugno e dicembre 2024, sono state sanzionate 253 aziende, con 326 rilievi totali, molti dei quali riguardano l’obbligo di formazione dei lavoratori. La maggior parte delle infrazioni comporta una riduzione dei pagamenti Pac del 5%, che scende al 2,5% se l’azienda si mette in regola tempestivamente.
Gli altri organismi di controllo, tra cui Carabinieri, Vigili del fuoco e Ministero della salute, non hanno ancora firmato le convenzioni. Questo ritardo impedisce di avere un quadro completo delle infrazioni e di valutarne gravità, portata e intenzionalità. Le difficoltà principali riguardano questioni legate alla privacy dei dati.
Agea Coordinamento determina le sanzioni basandosi su specifiche normative e decreti ministeriali, che prevedono riduzioni fino al 30% per violazioni intenzionali. Una volta quantificata, la penalità viene applicata direttamente sui pagamenti o iscritta come debito. È essenziale risolvere le problematiche attuali per garantire l’efficacia di questo importante strumento di tutela dei lavoratori e del sistema agricolo.