Per difendere la Pac servono motivazioni convincenti

Il 94% dei cittadini europei concorda sull’importanza di un approvvigionamento alimentare stabile nell’UE, in base all’indagine Eurobarometro.
L’UE è il più grande esportatore di prodotti alimentari del mondo, con oltre 210 miliardi di euro annui, un valore di gran lunga superiore alle esportazioni alimentari degli Stati Uniti; il saldo agroalimentare è positivo per oltre 60 miliardi di euro.
Anche l’Italia dal 2018 è diventata esportatore netto.
L’unica dipendenza alimentare dell’UE riguarda le proteine vegetali, soprattutto la soia, in cui il 40% del fabbisogno dipende dall’estero: questo è l’unico settore dove, in un’ottica di sicurezza degli approvvigionamenti, è opportuno aumentare la produzione interna.
Il vero problema per gli agricoltori europei e italiani è l’incertezza dei redditi, a causa della fortissima volatilità dei prezzi, dell’imprevedibilità delle rese causate dalle avversità climatiche e dello scarso potere negoziale dell’agricoltura lungo la filiera.

Le vere motivazioni a sostegno della pac

Per queste ragioni la Pac è ancora attuale e necessaria, ma con obiettivi e strumenti totalmente diversi rispetto al passato.
Il sostegno al reddito, la gestione dei rischi e il rafforzamento degli agricoltori lungo la filiera sono gli strumenti fondamentali della Pac, perché mirano a un ricavo certo agli agricoltori, mentre i pagamenti accoppiati sono spesso inutili, eccetto casi particolari come le colture proteiche e la zootecnia estensiva ovina e bovina, barbabietola e grano duro.
In sintesi, è poco utile sottolineare la sovranità alimentare.
Ormai la motivazione di produrre alimenti per tutti gli abitanti dell’UE è superata da così tanti decenni da essere sconosciuta e incomprensibile alle generazioni più giovani.
Occorrerà pertanto trovare giustificazioni più moderne per difendere la Pac: stabilità del reddito, corretto funzionamento della filiera alimentare, attrattività per giovani agricoltori, gestione delle avversità catastrofali, presidio del territorio dai disastri naturali, vitalità delle zone rurali, tutela della natura e della biodiversità, qualità dell’acqua e dei suoli, servizi ecosistemici, decarbonizzazione, cibi sicuri e naturali, legame cibo e territorio.
Queste sono le motivazioni convincenti per la Pac e poco si affrontano con gli aiuti accoppiati alla produzione se non in casi eccezionali.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 23/2025
Per difendere la Pac servono motivazioni convincenti
di A. Frascarelli
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