Per il vino italiano in aumento vendite ed export nel 2025

Nonostante le difficoltà del momento e i timori di una svolta protezionistica in USA, le imprese vitivinicole italiane mantengono alta la fiducia.
Quest’anno le vendite, basandosi sul giudizio degli operatori, sono date in aumento dell’1,7%, trainate da una domanda estera più vivace (+2%) e da un rinnovato entusiasmo nel circuito degli spumanti, che metteranno a segno un più 4,4% nei ricavi totali e un 6,1% di crescita oltreconfine.
Dopo un 2024 segnato da consumi in flessione (–2,5% i volumi venduti), soprattutto nel fuori casa (ristoranti e wine bar), il settore punta alla ripresa.
I dati emergono dall’indagine dell’Area studi Mediobanca, che nel consueto Rapporto annuale sul settore vinicolo ha analizzato le performance di 255 società di capitali italiane del comparto con ricavi superiori ai 20 milioni di euro, responsabili del 94,9% del fatturato nazionale di settore.

Tra le regioni brilla il Veneto

A livello territoriale, il Veneto domina sia in volume, con un quarto della produzione del vino italiano, sia in valore, con oltre il 20% del fatturato nazionale, e si conferma leader anche nelle esportazioni, con oltre il 35% di quota.
Seguono Puglia, Piemonte e Toscana: queste ultime, pur con volumi inferiori, raddoppiano il proprio peso in termini di valore.
La Lombardia eccelle per marginalità, ma difetta per una modesta apertura internazionale.

Poca finanza nel vino italiano

La finanza resta marginale nelle imprese vitivinicole italiane.
Circa due terzi del patrimonio netto è in capo alle famiglie.
La presenza di fondi di private equity è al 4,1% e i rapporti con la Borsa restano sporadici e riguardano quote di capitale molto modeste.
Il 2024 e i primi mesi del 2025 hanno visto una moderata attività di fusioni e acquisizioni, osservano ancora gli analisti di Mediobanca.
Le incognite per il futuro non mancano: il 70% delle imprese teme il calo dei consumi legato alla riduzione del reddito disponibile, mentre il 60% si attende effetti negativi dai nuovi modelli salutistici.
Forte è anche la preoccupazione per eventuali dazi da parte degli Stati Uniti, mentre il 50% indica il nuovo Codice della strada come potenziale ostacolo e il 30% guarda con allarme al cambiamento climatico.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2025
Per il vino italiano in aumento vendite ed export nel 2025
di F.Pi.
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