Clemens è una società nata nel 1952 sulle sponde della Mosella, a una ventina di chilometri dalle due sedi attualmente attive che si trovano nella città di Wittlich nella regione tedesca dalla Renania Palatinato.
L’azienda produce attrezzature per la gestione del terreno e la parete fogliare delle colture specializzate e distribuisce i propri prodotti in tutto il mondo, anche in Italia dove è presente dai primi anni 80.
Clemens ha interessi in tre diversi segmenti produttivi:
- attrezzature per la viticoltura e la frutticoltura; in particolare lavorazione del terreno e gestione della chioma;
- dal 1975 si occupa anche della costruzione di attrezzature specializzate, si tratta di soluzioni per implementare le catene produttive di altre aziende che lavorano in molteplici settori;
- la terza area di business riguarda la commercializzazione e l’assistenza di linee di attrezzature per la cantina come etichettatrici e imbottigliatrici.
Il fatturato 2024 è stato di circa 18 milioni di euro per il settore delle attrezzature per la viticoltura e la frutticoltura, 2 milioni per le attrezzature speciali e 10 milioni per le macchine da cantina.
Tutta la produzione è distribuita attualmente in due siti produttivi, distanti circa 5 chilometri l’uno dall’altro. Nel nuovo polo produttivo, inaugurato nel 2021, si trovano 800 metri quadrati di uffici e un’area produttiva di circa 6.000 metri quadrati dove vengono eseguite tutte le operazioni: dal ricevimento delle materie prime alla verniciatura. Alla fine di questo ciclo lavorativo i componenti, costruiti per l’80% internamente, vengono trasportati nella sede storica, assemblati e testati, uno a uno, prima di essere spediti.
L’idea dei vertici aziendali è quella di concentrare, tra qualche anno, tutta la produzione nel nuovo sito produttivo che insiste su un’area già acquisita di 40.000 metri quadrati; si prevede il raddoppio della superficie attualmente occupata.
Tratto dall’articolo pubblicato su MAD Macchine Agricole Domani n. 5/2025
Clemens si fa spazio nel mondo e in Italia
di M. Limina
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