Alimentazione delle vacche: orari e abitudini al pascolo

Come tutti i ruminanti, anche i bovini prediligono i pascoli caratterizzati da un’erba giovane, ma che abbia comunque un buon contenuto in fibra, in rapida crescita perché è più appetibile e distribuita su ampie superfici (le aree a limitata estensione sono frequentate e pascolate solo se l’erba è rigogliosa), mentre tendono a evitare le zone dove la vegetazione è rada, troppo lignificata o secca.

Se il cotico è fitto, rigoglioso e composto da una molteplicità di essenze erbacee i bovini vi pascolano più a lungo e l’asportazione dell’erba da parte degli animali, insieme agli escrementi che essi rilasciano sul terreno, promuovono unitamente a condizioni climatiche favorevoli, una ricrescita del cotico caratterizzata da una competizione tra le diverse specie erbacee: tanto più il cotico è intensamente brucato, tanto minore è la varietà delle essenze presenti perché le erbe a rapida crescita sostituiscono quelle ad accrescimento più lento.

Nei primi due giorni i bovini trascorrono molto tempo a pascolare a causa della loro spiccata attività esplorativa: in particolare, le vacche che non hanno mai usufruito del pascolo impiegano gran parte del tempo a studiare l’erba piuttosto che a brucarla e anche per i vitelli la prensione del foraggio fornito dal cotico deve essere appresa attraverso l’esperienza.

Gli animali brucano dal 18 fino al 56% del tempo giornaliero, ossia mediamente dalle 5 alle 10 ore/giorno: nel pascolamento continuo estensivo la durata del periodo è pari a 10,88 ore/giorno, mentre nel sistema a rotazione diminuisce a 9,7 ore/giorno; più la superficie destinata al pascolo si riduce, più la competizione per lo spazio aumenta, costringendo gli animali a impiegare più tempo a muoversi per evitare i conflitti sociali e a mantenere lo spazio individuale (circa 20 m), piuttosto che ad alimentarsi.

Le bovine che hanno a disposizione un’integrazione alimentare a base di concentrati brucano per un periodo di tempo significativamente inferiore rispetto a quelle che non usufruiscono dell’integrazione (7,46 vs 9,3 ore/giorno). Al pascolamento partecipa l’intera mandria e l’attività è suddivisa in due periodi giornalieri: è massima al mattino presto e nel tardo pomeriggio-sera; si riduce tra le ore 10 e le 17 per interrompersi completamente tra le 13 e le 15, ovvero in concomitanza con le ore più calde; tuttavia nei pascoli alpini è stato notato come il 20% del bestiame bovino monticato continua a brucare anche durante le ore di maggiore insolazione.

Invece, quando il clima è molto caldo gli animali pascolano di notte e riposano di giorno. L’attività di alimentazione è correlata positivamente alla disponibilità di erba, perciò è massima in primavera (11,61 ore/giorno) e minima in inverno (9 ore/giorno). La quantità di erba, unitamente alla sua composizione botanica e nutrizionale, influenza il tempo che i bovini impiegano a individuare le aree del cotico dove pascolare e quello dedicato a selezionare l’erba da assumere, periodi che si allungano all’aumentare della quantità e della qualità dell’erba, contrariamente al tempo trascorso a brucare che è inversamente proporzionale alla produzione quanti-qualitativa del cotico, a eccezione del sistema a parcelle, nel quale il tempo trascorso a brucare decresce al diminuire della quantità di foraggio disponibile.

I bovini avvolgono gli steli con la lingua (ciò limita l’assunzione a erbe alte almeno 1 cm), li strappano e li introducono in bocca, mentre avanzano in modo lento; questi animali prediligono, perciò, le aree che consentono loro di assumere dei bocconi quantitativamente più abbondanti. Di solito, ogni boccone è costituito da 1-2 g di erba e l’animale ne assume 25-30 al minuto per un totale di 30-50 g di foraggio: se la quantità di erba per ogni singolo boccone è elevata, il bovino la mastica contemporaneamente.

Inoltre, più l’erba è rada e più l’animale si sposta tra un boccone e l’altro, ma l’entità dello spostamento e la frequentazione del pascolo sono legati, oltre al tipo di vegetazione, alla sua appetibilità e alla sua distribuzione sul terreno, anche al suo portamento: i pascoli infestati da arbusti basitoni sono poco frequentati (<1 capo adulto/ha); sorprendentemente le bovine pascolano spesso nelle aree ricoperte per il 60% da arbusti mesotoni (intermedi). Normalmente, i bovini al pascolo si recano alle sorgenti d’acqua per abbeverarsi dalle 2 alle 4 volte al giorno.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 4/2022
La giornata «tipo» di una vacca al pascolo
di M. Olivari
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