Il caro bollette rischia di far deragliare la campagna pomodoro 2022, considerati gli aumenti esponenziali, addirittura di oltre il 1.000%, del gas metano, il più utilizzato negli stabilimenti di produzione delle conserve di pomodoro. Il credito d’imposta nell’ultima versione non appare più una misura sufficiente. Andrebbe prorogato e raddoppiato – osserva l’Anicav, l’associazione di rappresentanza delle industrie conserviere – ma anche affiancato da misure di sostegno più incisive che prevedano l’opzione della cessione del credito agli stessi gestori e la possibilità di azzerare o abbattere gli interessi in bolletta in caso di dilazione dei pagamenti.
Ma nelle campagne la situazione è altrettanto critica e dove non ha lasciato segni la siccità ha fatto danni la grandine che in Capitanata, principale bacino di rifornimento del Centro-sud, ha compromesso una quota rilevante di raccolto.
Al Nord, dove la situazione appare più fluida, al 23 agosto scorso – riferisce l’organizzazione interprofessionale – i conferimenti alle industrie di trasformazione avevano già superato quota 1,5 milioni tonnellate, oltre il 50% del pomodoro in campo. Elevata la resa, poco sotto le 80 tonnellate per ettaro, un valore ben oltre la media dell’ultimo periodo, con riscontri altrettanto positivi su grado brix e percentuale di scarto.
La campagna dovrebbe chiudersi in anticipo rispetto ai normali calendari, con un raccolto che quest’anno, stando alle previsioni, dovrebbe attestarsi, a livello di distretto, sui 2,75 milioni di tonnellate, contro gli oltre 3 milioni della passata stagione.
Su scala nazionale, considerando i 2,65 milioni di tonnellate attesi al Centro-sud, la stima è di 5,4 milioni, corrispondenti all’11% in meno di produzione rispetto al record di oltre 6 milioni di tonnellate dell’anno scorso.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 27/2022
Filiera del pomodoro in balìa del caro-bollette
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario