A Scanzano Jonico Apofruit si allarga

È avvenuta lo scorso 21 aprile l’inaugurazione dell’ampliamento dello stabilimento di Apofruit Italia di Scanzano Jonico (Matera). Alla cerimonia hanno presenziato tra gli altri Francesco Cupparo, assessore regionale all’agricoltura della Basilicata, Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera e Caterina Salvia, vicepresidente di Legacoop Basilicata.

«L’investimento, circa 3 milioni di euro – ha spiegato Ernesto Fornari, direttore generale del Gruppo Apofruit – garantisce ulteriore visibilità e centralità all’impianto, che passa da 15.000 a 40.000 quintali di potenzialità di stoccaggio e dà lavoro a 170 persone su due turni giornalieri».

Il sito Apofruit Italia di Scanzano Jonico lavora tutto l’anno diversi prodotti, sia biologici sia convenzionali, conferiti oltre che dai 180 soci della Basilicata, dai 280 soci della Puglia e dai 130 della Calabria, un hub di riferimento per le tre regioni vista la posizione strategica dell’impianto collocato su un’arteria importante come la strada statale n. 106.

Alla linea delle fragole, a pieno regime da gennaio a maggio (65.000 quintali lavorati nel 2021), si sostituiscono poi le linee della lavorazione di pesche, nettarine, albicocche e uva da tavola (40.000 quintali di uva da tavola nel 2021), e successivamente quelle degli agrumi (80.000 quintali lavorati nel 2021).

Il taglio del nastro del rinnovato stabilimento Apofruit in provincia di Matera

«La nostra mission – ha affermato Mirco Zanotti, presidente di Apofruit Italia – è quella di dare l’opportunità agli agricoltori di fare reddito attraverso innovazione di prodotti e processi con nuove varietà e macchinari tecnologicamente innovativi, come avvenuto grazie a questo importante investimento».

«L’ampliamento che oggi festeggiamo non è un traguardo, poiché – ha continuato Zanotti – c’è ancora da fare per raggiungere l’operatività ottimale dello stabilimento, oggi limitata dalla necessità di smontare linee di lavorazione e di montarne altre, a seconda delle produzioni in arrivo. Situazione facilmente risolvibile con la realizzazione di un altro capannone dedicato esclusivamente alla lavorazione del convenzionale e un’importante ricaduta occupazionale sul territorio stimata in un incremento del 30% di unità lavorative».

Un altro investimento, quindi, stimato intorno a 3 milioni di euro, che, come sottolineato sia da Zanotti sia da Nicola Serio, consigliere delegato Apofruit, necessita del supporto concreto delle istituzioni locali con l’accesso a una nuova linea di finanziamento del Psr, essendo ormai esaurita quella utilizzata per il precedente investimento.

Carmen D’Antonio

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