Emilia-Romagna: più latte nel 2020, ma pagato meno

Il presidente di Araer-Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna, Maurizio Garlappi, e il direttore, Claudio Bovo, nei giorni scorsi hanno presentato i dati numerici ed economici legati alla zootecnia regionale nel 2020 per formulare una prospettiva per l’anno in corso.

In Emilia-Romagna l’elaborazione dei dati disponibili ha permesso di calcolare la plv (produzione lorda vendibile) zootecnica del 2020 fissandola a circa 1.990 milioni di euro, con una contrazione di circa lo 0,60% sul 2019.
Per quanto riguarda più specificamente la filiera lattiero-casearia essa ha risentito in modo significativo gli effetti della pandemia, prima con il lockdown di marzo 2020 e poi con la conseguente chiusura del canale horeca.

Al 31 dicembre scorso – secondo Araer – si contavano 3.401 allevamenti, diminuiti del 2,47% sul 2019, e una consistenza pari a 487.586 capi, con un aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Circa il 92% del latte prodotto in regione è destinato al Parmigiano Reggiano, il 6% a Grana Padano e il rimanente 2% ad altre produzioni casearie minori e a una minima quota di latte alimentare.

Se i quantitativi prodotti hanno registrato sul 2019 un incremento del 5,20%, i prezzi invece hanno dovuto incassare un -4,55%. Questo però non ha impedito di vedere il segno più sulla plv regionale, stimata a 1.077,27 milioni di euro, con un +0,41% rispetto al 2019.