Nel 2020, secondo i dati preliminari di Ismea, il mercato nazionale delle polizze agricole agevolate ha raggiunto complessivamente un valore di poco inferiore a 8 miliardi di euro, facendo segnare una contrazione del 6,6% su base annua. Una tendenza associata all’andamento negativo delle coltivazioni vegetali, che hanno perso poco meno del 10% rispetto al 2019, cumulando un valore di 5,5 miliardi di euro.
Al contrario, le polizze contro i danni alle strutture aziendali sono cresciute del 5,9%, superando la soglia record di un miliardo di euro, mentre le coperture assicurative zootecniche hanno chiuso con una leggera flessione (-1,5%), posizionandosi attorno a 1,3 miliardi.
Anche il numero delle aziende agricole assicurate, relativamente al comparto delle coltivazioni vegetali, si è ridotto a circa 60.000 unità, con una flessione di oltre l’8% su base annua. Un risultato – ha spiegato Asnacodi, l’Associazione nazionale che riunisce 44 Consorzi di difesa – che sembra riflettere la tendenza più generale alla riduzione del numero delle aziende agricole in Italia e l’effetto degli ampliamenti e accorpamenti aziendali, dati i frequenti casi di locazione di interi fondi agricoli da parte di imprenditori più anziani a favore di imprese solide e strutturate.
I premi, per effetto di un generale incremento dei costi assicurativi, non hanno subìto sostanziali variazioni rispetto al 2019, attestandosi a poco meno di 500 milioni di euro (-0,6%). Segno che i costi assicurativi sono sensibilmente aumentati, sfiorando in media il 9% dei valori, contro l’8% di un anno fa.
In prospettiva, secondo Asnacodi, sarà richiesto un maggiore impegno nello sviluppo di polizze innovative, anche nell’esigenza di coinvolgere territori ancora poco assicurati, come il Sud Italia, e alcuni comparti specifici a iniziare da quello olivicolo.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 7/2021
Freno tirato nel 2020 per le polizze agricole contro i rischi meteo
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