Cimice asiatica nel Veronese, monitoraggio e parassitoidi presenti

Gli ingenti danni causati dalla cimice asiatica all’agricoltura veronese, soprattutto alla frutticoltura, avvenuti nel 2018 e nel 2019, hanno indotto nella primavera del 2019 Coldiretti Verona a sviluppare un progetto di monitoraggio sulla presenza e diffusione di Halyomorpha halys, coinvolgendo inizialmente i mercati alla produzione della zona pesco-kiwi. Nel 2020 l’area è stata estesa alla medio-bassa pianura, territorio di coltivazione della mela e pera di Verona, con qualche punto sistemato nella parte occidentale della provincia di Rovigo.

In entrambe le annate i dati sono stati raccolti settimanalmente (forme giovanili e adulti), dalla primavera fino all’autunno e sono confluiti in un bollettino settimanale diffuso via web e con applicazione per smartphone, consentendo una razionalizzazione della difesa, attraverso un migliore collocamento dei trattamenti chimici e consigli operativi sulle forme di lotta agronomica (reti, cattura massale).

Il monitoraggio è servito anche determinare l’entità delle popolazioni e il livello di diffusione della cimice asiatica nell’area frutticola veronese e per valutare il livello di parassitizzazione delle ovature.

Parassitoidi rilevati

In entrambi gli anni sono stati identificati i parassitoidi alloctoni Trissolcus mitsukurii, Trissolcus japonicus e Acroclisoides sinicus.

T. mitsukurii è una specie alloctona (originaria dell’Asia) presente in Italia dal 2016, che si sta diffondendo soprattutto negli areali frutticoli del Nord-Est e che mostra a tutt’oggi una elevata capacità di parassitizzazione in termini di efficienza di sfruttamento, cioè di numero di uova parassitizzate sul totale di uova dell’ovatura. In questo monitoraggio tale dato si colloca nell’intervallo 31-86%, in linea con quanto riportato in altre recenti indagini.

T. japonicus è la «vespa samurai», specie anch’essa alloctona (Asia), presente in Italia dal 2018 e con elevate capacità di parassitizzazione, oggetto di un programma di lanci inondativi che ha preso avvio nel 2020 in tutto il Nord Italia. Nel presente lavoro sono state trovate due ovature in altrettanti siti, con una media del 75% di uova parassitizzate.

A. sinicus è un iperparassitoide, anch’esso recentemente segnalato in Italia del Nord e tenuto sotto osservazione per la sua capacità di parassitizzare proprio le due specie sopra riportate, andando a deporre le sue uova su ovature di cimice precedentemente attaccate da altri parassitiodi. La specie, quindi, potrebbe svolgere un ruolo negativo se si riproducesse oltre un certo livello.

Il monitoraggio ha evidenziato come la percentuale di sfruttamento delle ovature sia stata elevata, così come larga la distribuzione nell’ambito dell’area osservata.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 2/2021
Cimice asiatica in frutticoltura, monitoraggio nel Veronese
di M. Pasini, P. Beccari, D. Corradi, G. Girardi, G. Ruffini, E. Gambin, A. Volani, G. Magoga, M. Panella
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale