Allarme manodopera dopo la chiusura di Romania e Bulgaria

Con una radicale semplificazione del voucher «agricolo» è possibile garantire opportunità di lavoro ad almeno 50.000 giovani studenti, pensionati, cassintegrati e percettori di reddito di cittadinanza nelle attività stagionali in campagna. È quanto stima la Coldiretti in riferimento ai dati dell’Istat che evidenziano un calo congiunturale del Pil anche per l’agricoltura nel secondo trimestre 2020.

È necessario intervenire con misure di emergenza per salvare i raccolti (frutta ortaggi e soprattutto uva da vino), dopo la chiusura delle frontiere ai lavoratori stagionali agricoli provenienti da Paesi a rischio come la Romania e la Bulgaria.

Confagricoltura dal canto suo chiede con urgenza che il Comitato tecnico scientifico si esprima sul protocollo condiviso tra parti speciali e Governo il 20 maggio scorso, in particolare in relazione alla quarantena attiva.

Serve la manodopera per le prossime operazioni di vendemmia, anticipate in alcune regioni per determinati vitigni.

La cosiddetta «quarantena attiva» è la possibilità di far svolgere agli stranieri l’attività lavorativa durante il periodo di quarantena, a condizione che siano ospitati in azienda, che lavorino separatamente dagli altri dipendenti e che non lascino l’impresa per 14 giorni.

Anche la Confederazione italiana agricoltori evidenzia come il sistema produttivo italiano sia in evidente difficoltà (8 milioni di cassaintegrati e 1,5 milioni di disoccupati) e vadano cercate delle soluzioni all’interno del nostro Paese per rilanciare l’economia nazionale.

Cia propone l’impiego nel settore agricolo di tutti quei lavoratori italiani che attualmente sono senza lavoro, per cercare di tutelarli da un punto di vista reddituale e sociale ma cosa più importante per preservare l’intero paese da una seconda ondata di contagio.