Rosy Lane Farm, azienda USA dai numeri incredibili

Con 1.000 capi in mungitura, l’innovativa azienda statunitense Rosy Lane Farm vanta una media produttiva di 45 litri di latte a capo, una media di oltre 4 lattazioni/vacca, una quota di rimonta del 23% e una media di cellule somatiche di 130.000. La cosa però più sorprendente è la totale assenza di somministrazioni antibiotiche in lattazione, da ben 6 anni. Una situazione molto diversa dalla media degli allevamenti italiani.

L’allevamento della bovina da latte in Italia si è evoluto radicalmente negli ultimi 30 anni, con un continuo e inesorabile aumento della produttività grazie all’intenso lavoro di miglioramento della genetica, dell’alimentazione, delle strutture di allevamento e in generale del management di tutte le fasi di allevamento della bovina. Contemporaneamente si è assistito a un consolidamento, con la riduzione dei piccoli allevamenti (<30 capi), che nel 1990 allevavano circa il 25% del totale dei capi, mentre oggi rappresentano meno dell’8% e un aumento dei grandi allevamenti (>200 capi) che allevano il 50% del totale della mandria nazionale (www.aia.it).

Parallelamente a questi cambiamenti produttivi e strutturali si è assistito a un progressivo decadimento delle performance riproduttive e a una significativa riduzione della durata della carriera produttiva delle bovine. Dal 1990 a oggi il numero di lattazioni medio per vacca è sceso da 2,78 a 2,33, con un aggravio dei costi legati alla necessità di dover allevare un elevato numero di vitelle e manze da rimonta a sostituzione delle vacche che escono prematuramente dall’allevamento.

A queste difficoltà si aggiunge una problematica che coinvolge non solo l’allevatore, ma che può avere effetti su ciascuno di noi. Stiamo parlando dell’antibioticoresistenza di un numero crescente di ceppi batterici patogeni che sono difficilmente controllabili con gli antibiotici di vecchia generazione, un problema che non riguarda solo l’allevamento, per le maggiori difficoltà a risolvere malattie che comunemente colpiscono gli animali, ma soprattutto la popolazione, per la difficoltà a combattere infezioni che possono colpire l’uomo. Una visione causa (produttività e dimensione allevamenti)-effetto (riduzione longevità e incidenza malattie) semplicistica, si potrebbe concludere che l’intensivizzazione della zootecnia da latte sia incompatibile con la salute delle bovine.

In realtà ci sono numerosi esempi di allevamenti di eccellenza che dimostrano come intensivizzazione ad alta produttività sia compatibile con la salute e la longevità animale, anche associata a un uso molto contenuto di antibiotici. Siamo andati a visitare la Rosy Lane Holstein LLC in Watertown Wisconsin dove da 6 anni non vengono utilizzati antibiotici per il trattamento delle mastiti.

L’allevamento ha una lunga storia che inizia nel 1935, ma la storia moderna inizia nel 1989 quando Lloyd Holtermann e sua moglie Daphne rilevano l’azienda con 80 vacche dai genitori di Lloyd. In questi 30 anni l’azienda è cresciuta enormemente e ora conta quasi 1.000 capi in mungitura, una produzione media giornaliera di 45 L/capo, la gestione di circa 700 ha per la produzione dei foraggi e impiega circa 20 dipendenti a tempo pieno. Le prestazioni produttive e riproduttive sono quasi sbalorditive, raggiungendo produttività elevatissime, ottima qualità del latte e allo stesso momento prestazioni riproduttive e una longevità che raramente si vedono anche nei migliori allevamenti di vacche molto meno produttive.

È chiaro dalla descrizione che ci ha dato il titolare e il suo team che queste straordinarie prestazioni sono il frutto di un lungo e meticoloso lavoro, di scelte manageriali che coinvolgono in primis il miglioramento della genetica di stalla, ma anche la gestione dell’alimentazione, la costruzione di nuove strutture che mantengono un elevato benessere animale, l’ottimizzazione della mungitura e il coinvolgimento e la gratificazione dei dipendenti.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 47/2019
Rosy Lane Farm, azienda USA dai numeri incredibili
di P. Berzaghi
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