Più resa dal pomodoro da industria con i biostimolanti

L’uso dei biostimolanti durante la coltivazione del pomodoro da industria in campo può contribuire a: favorire un rapido superamento della crisi da trapianto; stimolare la crescita radicale; incrementare i ritmi di crescita, la fioritura, l’allegagione e la pezzatura dei frutti; migliorare la qualità dei frutti; aumentare l’efficienza d’uso dei nutrienti e la resistenza agli stress ambientali.
Una sperimentazione condotta nel 2018 presso l’azienda dimostrativa sperimentale dell’Arsial di Tarquinia ha valutato l’effetto di inoculanti microbici e sostanze biostimolanti, entrambi applicati attraverso l’impianto di irrigazione a goccia, sulle caratteristiche quali-quantitative della produzione di pomodoro da industria.
Nelle prime fasi dopo il trapianto, effettuato a fila binata il 29 maggio a una densità di 3,2 piante/m², sono state eseguite 3 applicazioni radicali di inoculi microbici e biostimolante vegetale attraverso l’impianto di irrigazione a goccia.

Effetti di micorrize ed estratti vegetali

L’apporto iniziale di funghi micorrizici e biostimolante a base di estratti vegetali aveva l’obiettivo di favorire una rapida crescita radicale e una precoce colonizzazione dell’apparato radicale da parte dei funghi micorrizici a supporto dell’assorbimento di nutrienti e di acqua, mentre le applicazioni ripetute di Trichoderma avevano la funzione di garantire un’elevata presenza del fungo antagonista nell’ambiente radicale durante il ciclo colturale al fine di stimolare la crescita delle piante per azione fitostimolante e solubilizzante del ferro e per aumentare la resistenza agli stress.
Il piano di concimazione ha previsto in entrambi i trattamenti l’apporto di 0,8 t/ha di un concime minerale NPK 11-22-16, mentre per la difesa fitosanitaria sono stati applicati antiperonosporici sistemici e fungicidi rameici.
Al termine del ciclo produttivo (22 agosto) lo stato fitosanitario della coltura è risultato molto buono in tutte le parcelle.

Aumento della produzione commerciabile

Per quanto riguarda la produzione sono state osservate differenze statisticamente significative fra i trattamenti, con un incremento della produzione commerciabile e totale del 14,9 e 11,6%, rispettivamente, in seguito ad apporto di inoculi micorrizici e biostimolante a base di estratti vegetali rispetto al controllo non trattato (grafico 3).


Le differenze produttive sono state determinate da un incremento del peso medio dei frutti nelle piante trattate con biostimolanti rispetto al controllo (54,0 vs 40,7 g/frutto). Il residuo ottico del succo dei frutti non è variato significativamente per effetto dei trattamenti e il valore medio si è attestato su 5,6 °Brix.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 17/2020
Effetto dei biostimolanti su rese e plv del pomodoro
Di G. Colla, M. Cardarelli, R. Mariotti, A. Fiorillo, Y. Rouphael
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