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Vita in Campagna
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4
Aprile

  2006
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PICCOLI ALLEVAMENTI
Come si fa ad allevare assieme polli, faraone, tacchini, oche e anatre?

 


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Prendendo spunto dalle lettere di molti lettori che ci scrivono per sapere come impostare un piccolo allevamento misto di avicoli, abbiamo interpellato il dottor Maurizio Arduin che ci ha fornito una serie di consigli pratici su come impostare partendo con il piede giusto un allevamento di questo tipo. Importante, come sempre, è rispettare le esigenze degli animali e realizzare un ricovero razionale

Caro Arduin, ricordo che le aie e i pascoli del bel tempo che fu erano abbondantemente popolati da polli, faraone, tacchini, anatre e oche, tutti avicoli che convivevano nello stesso ambiente alimentandosi di quello che trovavano e di quel poco che il contadino forniva loro.
È così. Si trattava di animali molto spesso di razze locali, bene acclimatate e anche per questo assai rustiche, resistenti e produttive.

Mi chiedevo se anche oggi sarebbe possibile fare lo stesso, magari con qualche «dritta» fornita da lei che sulle pagine di Vita in Campagna in questi anni mai si è stancato di promuovere gli allevamenti rurali con razze rustiche e pascolatrici.
Certo, negli ambienti rurali che hanno a disposizione un pascolo non è difficile ricreare le condizioni ideali per consentire un allevamento promiscuo di avicoli; si tratta in fin dei conti solo di assecondare un sistema di vita naturale.
È evidente però che bisogna operare in modo da evitare competizioni tra gli animali, evenienza che si verifica immancabilmente quando questi vengono introdotti a casaccio, in tempi diversi, senza tener minimamente conto dei corretti rapporti numerici tra i gruppi e nell’ambito delle singole specie e dello spazio vitale di cui abbisognano .

Può farmi qualche esempio degli errori e dei problemi più comuni che occorre evitare e prevenire?
Gli errori in cui incorre l’allevatore alle prime armi sono spesso frutto del suo stesso entusiasmo e della foga che mette nella realizzazione dell’allevamento.
Tornando a quanto detto riguardo al corretto rapporto tra il numero di animali delle diverse specie, si possono per esempio allevare 20 oche con 20 anatre, ma mai 20 oche con 4-5 anatre in quanto queste ultime verrebbero emarginate subito; al contrario è possibile invece allevare 20 anatre con 4-5 oche che per la loro maggiore dimensione si difendono ottimamente dalla superiorità numerica delle anatre.
Ribadisco anche che è sconsigliato aggiungere animali a un gruppo già costituito in quanto si andrebbero a formare due gruppi contrapposti, quello dei vecchi animali, più agguerrito, contro quello dei nuovi.
Altro aspetto da tenere presente è che il comportamento di alcune specie non deve nuocere ad altre. Per esempio è noto che le anatre e le oche sono abituate a sguazzare nell’acqua degli abbeveratoi e questo determina la formazione di pozzanghere che danneggiano polli, faraone e tacchini che amano ambienti di allevamento asciutti. Il problema può essere risolto realizzando sotto gli abbeveratoi delle pedane per il drenaggio (5) in modo che l’ambiente di allevamento, specialmente il truciolo della lettiera permanente, rimanga asciutto.
Altro problema può essere rappresentato dalle dimensioni dei diversi animali: allevare assieme anatre e oche determina delle competizioni impari per il raggiungimento delle mangiatoie e degli abbeveratoi dato che in pochi giorni le oche raggiungono dimensioni notevoli; lo stesso inconveniente si presenta allevando tacchini che crescono più velocemente delle faraone e dei polli. Questo problema si risolve aumentando e distanziando il numero di mangiatoie e di abbeveratoi.

Mi pare di capire, quindi, che se voglio allevare più specie di avicoli assieme lo spazio che devo mettere a loro disposizione e le attrezzature sono maggiori rispetto all’allevamento di un uguale numero di animali della stessa specie.
Certo. La foto in alto a destra mostra come va attrezzato un locale in un caso concreto: l’allevamento di un gruppo di 50 capi di avicoli costituito da 10 capi di ciascuna delle specie prese in considerazione (polli, faraone, tacchini, oche e anatre).

Quanto spazio occorre dunque destinare nel locale a ciascuna specie per poter essere certi che l’allevamento promiscuo andrà a buon fine, senza che si creino problemi di convivenza?
Indicativamente precisiamo le dimensioni minime necessarie: per i polli e le faraone occorre 1 metro quadrato di superficie ogni 10 capi; per i tacchini 2 metri quadrati; per le oche 3 metri quadrati; per le anatre 1,25 metri quadrati. In tutto, dunque, per i 50 capi del nostro esempio basterebbero 8,25 metri quadrati, ma per le considerazioni sopra esposte riguardo al maggior spazio necessario per gruppi promiscui di avicoli abbiamo proposto nell’esempio un locale di allevamento di circa 16 metri quadrati, cioè di metri 4x4. Meglio ancora se l’allevatore dispone di un locale più grande.

Parliamo dell’acquisto degli animali. Se è vero che è meglio avere gruppi omogenei, a questo punto ritengo che sia essenziale acquistare avicoli che abbiano la stessa età.
È senz’altro così. Gli animali devono essere allevati assieme sin dalla giovane età, meglio se appena nati. Si evitano così tutti i problemi a cui abbiamo accennato nelle precedenti risposte.

In che stagione è meglio iniziare questo allevamento e dove si effettua l’acquisto?
Gli animali più forti e resistenti sono quelli nati da gennaio alla primavera. È in questo periodo, infatti, che le giornate si allungano e gli animali traggono giovamento da questa situazione naturale. Tenga anche conto, peraltro, che allevando animali nati in marzo, aprile o maggio si ha un risparmio nelle spese di riscaldamento. Da giugno in poi, invece, le giornate si accorciano e gli animali traggono meno vantaggio dalla situazione ambientale.
Per quanto riguarda l’acquisto, è consigliabile rivolgersi agli allevatori presenti in zona. Per essere certi di acquistare animali bene acclimatati è sufficiente accertarsi che siano nati da riproduttori nati a loro volta in quell’ambiente.

Le prime fasi di allevamento all’interno del locale come vanno condotte? Si deve usare il cerchio in faesite?
Gli animali devono essere sistemati in allevamento entro i primi due giorni di vita. Per risparmiare sulle spese di riscaldamento è consigliabile utilizzare un cerchio in faesite (del diametro di 2 metri, alto 50-70 cm, reperibile presso le falegnamerie o le rivendite di prodotti per il fai-da-te), in modo che il calore delle lampade non si disperda nell’ambiente. Quando si allevano animali di un’unica specie è possibile utilizzare una sola lampada per riscaldarli: in presenza di più specie è meglio invece inserire due fonti di calore per evitare competizioni dettate dalle diverse dimensioni degli animali.
Dopo due settimane si può togliere il cerchio in faesite lasciando gli animali liberi di muoversi per tutta la stanza.

Quand’è che gli animali possono cominciare a usufruire del pascolo? E quanto spazio occorre per i 50 avicoli che abbiamo preso in considerazione?
Quando la temperatura interna è all’incirca uguale a quella esterna si può iniziare ad ambientare gli animali al pascolo facendoli uscire, in un parchetto limitato, solo nelle ore più calde della giornata. Dopo 4-6 giorni di ambientamento gli animali possono essere liberati al pascolo definitivamente con accesso al ricovero solo per il riposo notturno.
Lo spazio di pascolo necessario è in funzione della specie e, nel nostro caso, non deve essere inferiore ai 900 metri quadrati considerando che indicativamente per 10 polli occorrono 100 metri quadrati; lo stesso spazio serve per le faraone; per 10 tacchini occorrono invece 250 metri quadrati, per 10 anatre 150 metri quadrati e per 10 oche 300 metri quadrati.

Può fornirmi qualche suggerimento per attrezzare razionalmente il pascolo, considerando che nel gruppo di animali ci sono anche dei palmipedi?
Il pascolo deve essere inerbito e diversificato. La presenza di siepi è molto utile in quanto esse offrono riparo dalle correnti d’aria e servono come antistress naturale, dato che gli animali occupano diverso tempo per cercarvi insetti e semi.
Gli alberi regalano ombra durante la stagione calda e proteggono gli animali dalla predazione alata operata da poiane e altri uccelli.
Le buche di sabbia, a cui è utile aggiungere di tanto in tanto della cenere di legna, favoriscono la difesa attiva dai parassiti esterni.
Uno stagno o un corso d’acqua aumentano la disponibilità di foraggi per anatre e oche riducendo il calpestio del prato.
Deve infine essere presente una recinzione esterna per evitare la predazione da parte di volpi, cani e altri animali.

Parliamo dell’alimentazione. Trattandosi di specie diverse, devo provvedere ad alimentarle in modo differente o posso usare lo stesso mangime?
È possibile utilizzare uno stesso mangime. Nelle prime due settimane, quando gli animali sono ancora all’interno del cerchio in faesite, si può distribuire solo un mangime per pulcini a volontà.
Quando il cerchio viene tolto si deve ancora distribuire, a volontà, una miscela per pulcini avendo cura di introdurre, nell’ambiente d’allevamento, una piccola rastrelliera per la somministrazione di foraggi.
Quando gli animali hanno libero accesso al pascolo l’alimento deve essere distribuito solo nel pomeriggio. Questo è costituito ancora dal mangime per pulcini con aggiunta di mais o altri cereali (grano, orzo, ecc.); la miscela per pulcini deve essere distribuita in una mangiatoia diversa da quella dove sono distribuiti i cereali in grani interi o spezzati.
Dal terzo mese di vita la razione alimentare deve essere disponibile anche al mattino. Questa è ancora costituita dal mangime tipo pulcini e da cereali solo in grani e non più spezzati.
Il mangime e i cereali sono sempre distribuiti in mangiatoie separate, lasciando agli animali la scelta in base alle loro esigenze.

Ci sono problemi sanitari particolari che in un allevamento come questo possono preoccupare il piccolo allevatore? Come la mettiamo per quanto riguarda il tormentone «aviaria»?
L’influenza aviaria è una malattia con la quale ormai dobbiamo imparare a convivere.
Se il virus dovesse arrivare in allevamento, portato da un migratore, alcuni capi potrebbero morire ma, data l’estensività del metodo di allevamento da noi proposto, il focolaio potrebbe essere subito circoscritto senza problemi.
Per quanto riguarda gli altri problemi sanitari rimandiamo al supplemento de «i Lavori», rubrica Allevamenti, nel quale sono riportati i lavori da effettuare nel piccolo allevamento di avicoli nelle diverse stagioni e le indicazioni per prevenire e curare le principali malattie degli animali da cortile.

Qual è, infine, l’età più indicata per destinare alla mensa gli avicoli allevati?
Come le erbe e la frutta, anche gli animali devono essere destinati alla mensa quando le carni hanno raggiunto la maturità. Questa varia in base alla specie: pollo 16 settimane (112 giorni); tacchino, faraona e oca 22 settimane (154 giorni); anatra comune 15 settimane (105 giorni); anatra muta e mulard 18 settimane (126 giorni).

 

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