PICCOLI ALLEVAMENTI |
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Come si fa ad allevare assieme polli, faraone,
tacchini, oche e anatre? |
Prendendo spunto dalle lettere di molti lettori che ci scrivono per
sapere come impostare un piccolo allevamento misto di avicoli, abbiamo
interpellato il dottor Maurizio Arduin che ci ha fornito una serie di
consigli pratici su come impostare partendo con il piede giusto un
allevamento di questo tipo. Importante, come sempre, è rispettare le
esigenze degli animali e realizzare un ricovero razionale
Caro Arduin, ricordo che le aie e i pascoli del bel tempo che fu erano
abbondantemente popolati da polli, faraone, tacchini, anatre e oche, tutti
avicoli che convivevano nello stesso ambiente alimentandosi di quello che
trovavano e di quel poco che il contadino forniva loro.
È così. Si trattava di animali molto spesso di razze locali, bene
acclimatate e anche per questo assai rustiche, resistenti e produttive.
Mi chiedevo se anche oggi sarebbe possibile fare lo stesso, magari con
qualche «dritta» fornita da lei che sulle pagine di Vita in Campagna in
questi anni mai si è stancato di promuovere gli allevamenti rurali con razze
rustiche e pascolatrici.
Certo, negli ambienti rurali che hanno a disposizione un pascolo non è
difficile ricreare le condizioni ideali per consentire un allevamento
promiscuo di avicoli; si tratta in fin dei conti solo di assecondare un
sistema di vita naturale.
È evidente però che bisogna operare in modo da evitare competizioni tra gli
animali, evenienza che si verifica immancabilmente quando questi vengono
introdotti a casaccio, in tempi diversi, senza tener minimamente conto dei
corretti rapporti numerici tra i gruppi e nell’ambito delle singole specie e
dello spazio vitale di cui abbisognano .
Può farmi qualche esempio degli errori e dei problemi più comuni che
occorre evitare e prevenire?
Gli errori in cui incorre l’allevatore alle prime armi sono spesso frutto
del suo stesso entusiasmo e della foga che mette nella realizzazione
dell’allevamento.
Tornando a quanto detto riguardo al corretto rapporto tra il numero di
animali delle diverse specie, si possono per esempio allevare 20 oche con 20
anatre, ma mai 20 oche con 4-5 anatre in quanto queste ultime verrebbero
emarginate subito; al contrario è possibile invece allevare 20 anatre con
4-5 oche che per la loro maggiore dimensione si difendono ottimamente dalla
superiorità numerica delle anatre.
Ribadisco anche che è sconsigliato aggiungere animali a un gruppo già
costituito in quanto si andrebbero a formare due gruppi contrapposti, quello
dei vecchi animali, più agguerrito, contro quello dei nuovi.
Altro aspetto da tenere presente è che il comportamento di alcune specie non
deve nuocere ad altre. Per esempio è noto che le anatre e le oche sono
abituate a sguazzare nell’acqua degli abbeveratoi e questo determina la
formazione di pozzanghere che danneggiano polli, faraone e tacchini che
amano ambienti di allevamento asciutti. Il problema può essere risolto
realizzando sotto gli abbeveratoi delle pedane per il drenaggio (5) in modo
che l’ambiente di allevamento, specialmente il truciolo della lettiera
permanente, rimanga asciutto.
Altro problema può essere rappresentato dalle dimensioni dei diversi
animali: allevare assieme anatre e oche determina delle competizioni impari
per il raggiungimento delle mangiatoie e degli abbeveratoi dato che in pochi
giorni le oche raggiungono dimensioni notevoli; lo stesso inconveniente si
presenta allevando tacchini che crescono più velocemente delle faraone e dei
polli. Questo problema si risolve aumentando e distanziando il numero di
mangiatoie e di abbeveratoi.
Mi pare di capire, quindi, che se voglio allevare più specie di
avicoli assieme lo spazio che devo mettere a loro disposizione e le
attrezzature sono maggiori rispetto all’allevamento di un uguale numero di
animali della stessa specie.
Certo. La foto in alto a destra mostra come va attrezzato un locale
in un caso concreto: l’allevamento di un gruppo di 50 capi di avicoli
costituito da 10 capi di ciascuna delle specie prese in considerazione
(polli, faraone, tacchini, oche e anatre).
Quanto spazio occorre dunque destinare nel locale a ciascuna specie
per poter essere certi che l’allevamento promiscuo andrà a buon fine, senza
che si creino problemi di convivenza?
Indicativamente precisiamo le dimensioni minime necessarie: per i polli e le
faraone occorre 1 metro quadrato di superficie ogni 10 capi; per i tacchini
2 metri quadrati; per le oche 3 metri quadrati; per le anatre 1,25 metri
quadrati. In tutto, dunque, per i 50 capi del nostro esempio basterebbero
8,25 metri quadrati, ma per le considerazioni sopra esposte riguardo al
maggior spazio necessario per gruppi promiscui di avicoli abbiamo proposto
nell’esempio un locale di allevamento di circa 16 metri quadrati, cioè di
metri 4x4. Meglio ancora se l’allevatore dispone di un locale più grande.
Parliamo dell’acquisto degli animali. Se è vero che è meglio avere
gruppi omogenei, a questo punto ritengo che sia essenziale acquistare
avicoli che abbiano la stessa età.
È senz’altro così. Gli animali devono essere allevati assieme sin dalla
giovane età, meglio se appena nati. Si evitano così tutti i problemi a cui
abbiamo accennato nelle precedenti risposte.
In che stagione è meglio iniziare questo allevamento e dove si
effettua l’acquisto?
Gli animali più forti e resistenti sono quelli nati da gennaio alla
primavera. È in questo periodo, infatti, che le giornate si allungano e gli
animali traggono giovamento da questa situazione naturale. Tenga anche
conto, peraltro, che allevando animali nati in marzo, aprile o maggio si ha
un risparmio nelle spese di riscaldamento. Da giugno in poi, invece, le
giornate si accorciano e gli animali traggono meno vantaggio dalla
situazione ambientale.
Per quanto riguarda l’acquisto, è consigliabile rivolgersi agli allevatori
presenti in zona. Per essere certi di acquistare animali bene acclimatati è
sufficiente accertarsi che siano nati da riproduttori nati a loro volta in
quell’ambiente.
Le prime fasi di allevamento all’interno del locale come vanno
condotte? Si deve usare il cerchio in faesite?
Gli animali devono essere sistemati in allevamento entro i primi due giorni
di vita. Per risparmiare sulle spese di riscaldamento è consigliabile
utilizzare un cerchio in faesite (del diametro di 2 metri, alto 50-70 cm,
reperibile presso le falegnamerie o le rivendite di prodotti per il
fai-da-te), in modo che il calore delle lampade non si disperda
nell’ambiente. Quando si allevano animali di un’unica specie è possibile
utilizzare una sola lampada per riscaldarli: in presenza di più specie è
meglio invece inserire due fonti di calore per evitare competizioni dettate
dalle diverse dimensioni degli animali.
Dopo due settimane si può togliere il cerchio in faesite lasciando gli
animali liberi di muoversi per tutta la stanza.
Quand’è che gli animali possono cominciare a usufruire del pascolo? E
quanto spazio occorre per i 50 avicoli che abbiamo preso in considerazione?
Quando la temperatura interna è all’incirca uguale a quella esterna
si può iniziare ad ambientare gli animali al pascolo facendoli uscire, in un
parchetto limitato, solo nelle ore più calde della giornata. Dopo 4-6 giorni
di ambientamento gli animali possono essere liberati al pascolo
definitivamente con accesso al ricovero solo per il riposo notturno.
Lo spazio di pascolo necessario è in funzione della specie e, nel nostro
caso, non deve essere inferiore ai 900 metri quadrati considerando che
indicativamente per 10 polli occorrono 100 metri quadrati; lo stesso spazio
serve per le faraone; per 10 tacchini occorrono invece 250 metri quadrati,
per 10 anatre 150 metri quadrati e per 10 oche 300 metri quadrati.
Può fornirmi qualche suggerimento per attrezzare razionalmente il
pascolo, considerando che nel gruppo di animali ci sono anche dei palmipedi?
Il pascolo deve essere inerbito e diversificato. La presenza di siepi è
molto utile in quanto esse offrono riparo dalle correnti d’aria e servono
come antistress naturale, dato che gli animali occupano diverso tempo per
cercarvi insetti e semi.
Gli alberi regalano ombra durante la stagione calda e proteggono gli animali
dalla predazione alata operata da poiane e altri uccelli.
Le buche di sabbia, a cui è utile aggiungere di tanto in tanto della cenere
di legna, favoriscono la difesa attiva dai parassiti esterni.
Uno stagno o un corso d’acqua aumentano la disponibilità di foraggi per
anatre e oche riducendo il calpestio del prato.
Deve infine essere presente una recinzione esterna per evitare la predazione
da parte di volpi, cani e altri animali.
Parliamo dell’alimentazione. Trattandosi di specie diverse, devo
provvedere ad alimentarle in modo differente o posso usare lo stesso
mangime?
È possibile utilizzare uno stesso mangime. Nelle prime due settimane, quando
gli animali sono ancora all’interno del cerchio in faesite, si può
distribuire solo un mangime per pulcini a volontà.
Quando il cerchio viene tolto si deve ancora distribuire, a volontà, una
miscela per pulcini avendo cura di introdurre, nell’ambiente d’allevamento,
una piccola rastrelliera per la somministrazione di foraggi.
Quando gli animali hanno libero accesso al pascolo l’alimento deve essere
distribuito solo nel pomeriggio. Questo è costituito ancora dal mangime per
pulcini con aggiunta di mais o altri cereali (grano, orzo, ecc.); la miscela
per pulcini deve essere distribuita in una mangiatoia diversa da quella dove
sono distribuiti i cereali in grani interi o spezzati.
Dal terzo mese di vita la razione alimentare deve essere disponibile anche
al mattino. Questa è ancora costituita dal mangime tipo pulcini e da cereali
solo in grani e non più spezzati.
Il mangime e i cereali sono sempre distribuiti in mangiatoie separate,
lasciando agli animali la scelta in base alle loro esigenze.
Ci sono problemi sanitari particolari che in un allevamento come
questo possono preoccupare il piccolo allevatore? Come la mettiamo per
quanto riguarda il tormentone «aviaria»?
L’influenza aviaria è una malattia con la quale ormai dobbiamo imparare a
convivere.
Se il virus dovesse arrivare in allevamento, portato da un migratore, alcuni
capi potrebbero morire ma, data l’estensività del metodo di allevamento da
noi proposto, il focolaio potrebbe essere subito circoscritto senza
problemi.
Per quanto riguarda gli altri problemi sanitari rimandiamo al supplemento de
«i Lavori», rubrica Allevamenti, nel quale sono riportati i lavori da
effettuare nel piccolo allevamento di avicoli nelle diverse stagioni e le
indicazioni per prevenire e curare le principali malattie degli animali da
cortile.
Qual è, infine, l’età più indicata per destinare alla mensa gli
avicoli allevati?
Come le erbe e la frutta, anche gli animali devono essere destinati alla
mensa quando le carni hanno raggiunto la maturità. Questa varia in base alla
specie: pollo 16 settimane (112 giorni); tacchino, faraona e oca 22
settimane (154 giorni); anatra comune 15 settimane (105 giorni); anatra muta
e mulard 18 settimane (126 giorni).
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