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Vita in Campagna
Sommario rivista Approfondimento
09
Settembre

  2004
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ORTO
La Butternut, una zucca conservabile dall'insolita forma di custodia di violino


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Tra le varietà di zucca che si possono coltivare nel piccolo orto familiare vi consigliamo la Butternut, conosciuta pure come Violina per la forma del frutto che assomiglia alla custodia di un violino. È una zucca che riesce bene nei suoli ricchi di sostanza organica e ben drenati; la coltivazione è facile e in genere questo ortaggio non richiede interventi antiparassitari. La Butternut si può coltivare anche su sostegni, come ad esempio una pergola. La raccolta va dalla metà di agosto sino ai primi di ottobre

Da alcuni anni la zucca è ritornata ad essere un frutto apprezzato, specialmente perché sono stati rivalutati diversi piatti regionali e la stessa industria offre prodotti che contengono questo ortaggio (tortelloni, panzerotti, risotti pronti, eccetera). In questa stagione poi si può trovarla facilmente nei mercati e nelle numerose rassegne-mostre che si svolgono in tutta Italia e che la vedono protagonista.
In ogni modo l’attuazione di colture precoci e la possibilità di conservare le zucche per lunghi periodi consentono di trovarle presso i rivenditori per tutto l’arco dell’anno, o quasi.
È comunque questo il  momento – quando i raccolti vengono ultimati e si progetta l’attività per la prossima stagione produttiva – di prendere in considerazione la coltura della zucca.
Un tipo di zucca consigliabile e che si è notevolmente diffuso corrisponde alla varietà «Butternut», conosciuta pure come «Violina» per la forma del frutto che assomiglia alla custodia di un violino.
Le dimensioni sono abbastanza contenute (lunghezza 25-35 cm, larghezza 9-12 cm) e la buccia, di colore camoscio-caffellatte, è più o meno bitorzoluta, ma vi sono selezioni con buccia liscia. La cavità che contiene i semi si trova nella parte bassa del frutto. Il peso varia da 2 a 4 chilogrammi, però esistono selezioni che hanno il frutto più pesante. La polpa è di colore aranciato, di grana fine, pastosa, dolce; la conservabilità è più che buona.
In commercio si può trovare anche la varietà «Early butternut», con frutto di limitate dimensioni che si conserva in modo ottimale.
Caratteristiche fondamentali della pianta
Le piante di zucca «Butternut» hanno un portamento piuttosto vigoroso, ma il loro sviluppo è un po’ minore rispetto a quello di altre varie-tà (la maggior parte di quelle che hanno frutti di grosse dimensioni). La precocità è discreta o elevata in «Early butternut».
In pianura padana trapiantando questa varietà a fine aprile-inizio maggio (con piantine dotate di pane di terra) si possono raccogliere alcuni frutti già nella prima decade di agosto.
La durata del ciclo di coltivazione della Butternut è di 110-130 giorni; in «Early butternut» si può iniziare a raccogliere circa 90 giorni dopo la germinazione del seme.
Questo tipo di zucca si può coltivare in vaste aree delle nostre regioni, comprese le zone pedemontane del nord. In ogni caso bisogna ricordare che la zucca ama il clima caldo (le temperature più adatte allo sviluppo vegetativo vanno dai 18 a 30° C) e deve venire sempre coltivata in pieno sole.
Va poi ricordato che nel corso della crescita questo ortaggio ha bisogno di ripetute irrigazioni, mentre nel periodo della maturazione, per ottenere un prodotto conservabile e qualitativamente elevato, vi sarebbe la necessità di un andamento meteorologico asciutto e soleggiato, situazione che non sempre si può verificare nel nord Italia.
Qualche suggerimento per la coltivazione

Terreno.
La zucca si può adattare a diversi tipi di terreno, ma riesce in modo migliore nei suoli ricchi di sostanza organica. Nei terreni pesanti bisogna sistemare le aiole in modo che l’acqua sgrondi facilmente e non si verifichino ristagni.
La reazione (pH) del suolo più adatta alla zucca va da 6 a 7 (da poco acida a neutra). Può riuscire anche in terreni con pH superiore (7,5) o inferiore (5,5), ma questi ultimi sembrano essere meno adatti. Questo ortaggio si dimostra poi mediamente sensibile alla salinità del terreno.
Rotazione.
È opportuno lasciar trascorrere almeno due anni prima di far tornare nella stessa aiola la zucca e non coltivarla nemmeno dopo piante che appartengono alla sua stessa famiglia botanica, quella delle Cucurbitacee (e cioè zucchino, cetriolo e cetriolino, melone, cocomero-anguria).
Concimazione organica. Essendo una pianta che risente positivamente di apporti di sostanza organica, sono raccomandabili concimazioni a base di letame o di compost ma devono essere molto maturi. Le quantità variano in media da 4 a 6 chilogrammi per metro quadrato (4-5 chilogrammi di compost).
La concimazione organica, soprattutto quando il letame o il compost sono disponibili in quantità limitate, può essere eseguita anche localizzata in buche di circa 50 centimetri di lato ed altrettanto profonde. Si riempie il fondo della buca di letame, o di compost mescolato a terreno, poi si ricopre con 20-25 centimetri di terra e quindi si semina o si collocano le piantine con il pane di terra. Non disponendo di letame o di compost, si può adoperare letame essiccato-concentrato (o pollina) non superando mai i quantitivi indicati per le singole colture (in media 250 grammi per metro quadrato). Il letame concentrato-essiccato non ha effetti positivi paragonabili a quelli del letame o del compost, tuttavia il suo impiego è sempre consigliabile.
Per la zucca si possono inoltre usare, anche in copertura, concimi contenenti guano (ammesso pure nelle colture biologiche).
Concimazione minerale.
Per completare la concimazione organica con fertilizzanti minerali si possono spargere ed interrare prima della semina (o del trapianto) 40-50 grammi al metro quadrato di perfosfato minerale-19 e, se necessario, 20-30 grammi al metro quadrato di solfato di potassio-50 (oppure 35-50 grammi di solfato potassico-magnesiaco 30+10). Sarebbe più razionale distribuire questi concimi metà al momento dei lavori di fondo del terreno e metà quando si eseguono le lavorazioni superficiali prima della semina o del trapianto delle piantine.
È possibile usare anche concimi organo-minerali; per la zucca i quantitativi vanno da 100 a 120 grammi per metro quadrato.
Nella coltura in atto, cioè in copertura, si può spargere nitrato ammonico-26 in quantità di 20-30 grammi al metro quadrato, da distribuire in due volte, specialmente nel momento in cui si ingrossano i frutti, e da interrare subito dopo lo spargimento a mezzo di una leggera zappatura, o facendo coincidere la sua distribuzione con una irrigazione.
Disponendo di
terreni particolarmente fertili e/o di vegetazione abbondante, è consigliabile ridurre o non eseguire le concimazioni azotate in copertura perché potrebbero favorire troppo la vegetazione a scapito della formazione dei frutti.
In copertura si possono usare pure concimi a lenta cessione distribuiti sempre nel periodo in cui si ingrossano i frutti eseguendo, in media, due apporti. Se si impiegano concimi a lenta cessione (per regolarsi sui quantitativi da somministrare bisogna fare riferimento alle istruzioni riportate sulle confezioni dei diversi prodotti presenti in commercio) è necessario ridurre i quantitativi di concimi a base di fosforo e potassio impiegati prima dell’impianto.
Questi fertilizzanti sovente contengono anche magnesio, elemento di cui le zucche e le altre Cucurbitacee necessitano in modo particolare.
Semina.
È possibile trovare piantine di zucca «Butternut» solo presso alcuni vivaisti, per cui bisogna o prodursele da soli oppure eseguire la semina diretta.
La semina in pieno campo viene in genere eseguita in buchette o postarelle (2-4/5 semi per ognuna); a germinazione avvenuta si tiene la piantina migliore per ogni postarella.
Per produrre piantine con il pane di terra sono sufficienti vasetti (8 cm di diametro) o contenitori alveolati e l’apposito terriccio per semine; in tutti i casi bisogna porre il seme con la punta rivolta verso il basso.
La semina in pieno campo si attua, in pianura padana, dalla fine di aprile alla prima decade di maggio. La temperatura minima di germinazione si aggira attorno ai 15-16° C, quella ottimale va dai 28 ai 32° C.
Trapianto.
Per anticipare la raccolta si possono mettere a dimora piantine con il pane di terra sempre a fine aprile-primi di maggio, eseguendo le semine in coltura protetta riscaldata. Un piccolo produttore se dispone di una doppia finestra disposta a sud può iniziare le semine nella seconda metà di marzo.
Va ricordato che la zucca e tutte le piante della famiglia delle Cucurbitacee possono essere trapiantate solo con il pane di terra dato che a radice nuda non potrebbero sopravvivere (infatti è possibile trapiantarle solo nella fase in cui i cotiledoni, le prime due foglioline, sono distesi).
Le distanze d’impianto per la varietà «Butternut», conosciuta anche come «Violina», sono di due metri tra le file e almeno un metro sulla fila (in terreni particolarmente fertili si può arrivare fino a 1,5 metri).
Irrigazione.
Per irrigare sarebbe da raccomandare l’uso di manichette forate poste a livello del terreno oppure, se si impiega, sotto la pacciamatura. Gli apporti di acqua devono essere moderati ma ripetuti, soprattutto in mancanza di precipitazioni e nel periodo in cui si ingrossano i frutti.
Pulizia del terreno.
Nelle prime fasi di vegetazione bisogna curare molto la pulizia del terreno dalle piante infestanti perché le distanze d’impianto sono particolarmente elevate. In seguito quando le piante crescono e occupano tutto il suolo disponibile, i lavori di diserbo non si effettuano più oppure si riducono moltissimo.
Pacciamatura.
La pacciamatura delle aiole tanto con teli di materiale plastico scuro (anche degradabili nel terreno) che con paglia, viene poco impiegata. Impiegando la pacciamatura, invece, si eviterebbero i lavori di diserbo, si risparmierebbe l’acqua d’irrigazione e la raccolta risulterebbe un po’ anticipata.
Sostegni.
Disponendo di un muretto, di una tettoia o di una pergola è possibile, collocando dei sostegni già dalle prime fasi di coltivazione, guidare le piante in modo che i frutti si appoggino al muretto, alla tettoia o alla pergola.
Difesa da malattie e parassiti.
La produzione della zucca «Butternut» si ottiene, di regola, senza la necessità di interventi antiparassitari.
Comunque
sono piuttosto frequenti, soprattutto alla fine del ciclo vegetativo, gli attacchi di oidio. Nel caso si verificassero attacchi precoci potete intervenire nelle ore più fresche della giornata con zolfo bagnabile-80 (bio, non classificato alla dose di 8-10 al massimo 20 grammi in 10 litri d’acqua) fino a 5 giorni dalla raccolta.
Possono talora preoccupare altre malattie causate da funghi microscopici, come ad esempio la peronospora e l’antracnosi (per il loro riconoscimento si rimanda alla Guida illustrata «Difesa piante da orto» allegata al n. 4/2004 di Vita in Campagna). Per prevernirle è opportuno non eccedere con le concimazioni, scegliere un metodo di irrigazione che non bagni foglie e frutti e fare in modo che le zucche non siano a contatto con il terreno. In ogni caso, specialmente per prevenire attacchi precoci, si possono eseguire interventi a base di ossicloruro di rame-50 (bio, irritante alla dose di 25-30 grammi in 10 litri d’acqua) fino a 20 giorni dalla raccolta.
Molto pericolosi possono risultare i topi che sono in grado di procurare danni tanto in pieno campo che nei luoghi di conservazione. Per combatterli si possono impiegare apparecchi emanatori di ultrasuoni, trappole, esche avvelenate (ad esempio contenenti Warfarin, non classificato, o un prodotto simile) che vanno collocate nei luoghi frequentati dai topi. Maneggiatele con guanti di gomma e ponetele (ad esempio sotto una tegola) in modo che non vadano disperse nell’ambiente e che altri animali non se ne nutrano.
La coltivazione organica (biologica)
La coltivazione organica risulta simile a quella già esposta.
Nelle colture organiche invece dei concimi minerali indicati sopra è possibile adoperare, come accennato, fertilizzanti contenenti guano che si trovano con facilità presso gli empori agrari e i garden center e che si possono adoperare pure in copertura.
Anche
i prodotti indicati per prevenire alcune malattie causate da funghi microscopici sono ammessi nelle colture biologiche.
Raccolta e conservazione
Quando si mettono a dimora piantine con il pane di terra la raccolta può iniziare, in linea di massima nel nord Italia, già nella seconda quindicina di agosto; partendo invece dalla semina diretta, si raccoglie attorno alla metà di settembre. La raccolta poi prosegue fino alla fine di settembre (talora fino ai primi di ottobre). Per la conservazione invernale in genere si procede alla raccolta quando la vegetazione tende ad esaurirsi e i frutti sono completamente maturi. È consigliabile, una volta mature, non lasciare le zucche in campo, e in caso di annate piovose è meglio anticipare la raccolta. Vi sono alcuni piccoli produttori che staccano qualche frutto non del tutto maturo, perchè lo gradiscono anche senza che abbia raggiunto le caratteristiche gustative che si hanno con la piena maturazione. La raccolta si esegue con forbici simili a quelle usate per la potatura delle piante da frutto lasciando integro il grosso peduncolo (è la parte che unisce il frutto al fusto) perchè togliendolo si possono provocare delle ferite causa di marciumi. Dopo la raccolta si puliscono i frutti dalla terra e da eventuali residui di vegetazione, quindi si fanno asciugare per alcuni giorni (anche due settimane o più). Sarebbe ideale collocarli sotto una tettoia aperta ai lati dove i frutti siano soleggiati, arieggiati, ma protetti dalle rugiade del mattino e dalle piogge. Quando sono ben asciutti, i frutti si ricoverano in locali dove la temperatura non scenda sotto i 10° C (meglio attorno ai 15° C). La zucca «Butternut» si conserva comunque senza problemi alle temperature comunemente tenute in casa (18-20° C), i frutti possono così mantenersi fino a marzo-aprile.
Utilizzazione
Della zucca si possono usare i fiori maschili, ma è meglio non raccoglierli per consentire una adeguata impollinazione dei fiori femminili e ottenere sicuramente i frutti (se vi piace consumare i fiori vi consigliamo di utilizzare quelli di zucchino). La polpa serve per preparare primi piatti (minestre, risotti, ravioli, gnocchi), contorni (arrostita, lessata e condita), dolci (frittelle, budini); è anche impiegata per confezionare pane.
Nelle cucine regionali vi sono comunque diversi piatti che hanno come ingrediente la zucca.
Vengono
utilizzati pure i semi dopo leggera tostatura e, in genere, salatura.

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