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La Butternut, una zucca conservabile
dall'insolita forma di custodia di violino |
Tra le varietà di zucca che si possono coltivare nel piccolo
orto familiare vi consigliamo la Butternut, conosciuta
pure come Violina per la forma del frutto che assomiglia alla custodia di un
violino. È una zucca che riesce bene nei suoli ricchi di sostanza organica e
ben drenati; la coltivazione è facile e in genere questo ortaggio
non richiede interventi antiparassitari. La Butternut si può coltivare anche su
sostegni, come ad esempio una pergola. La raccolta va dalla metà di agosto sino ai primi di ottobre
Da alcuni anni la zucca è ritornata ad essere un frutto
apprezzato, specialmente perché sono stati rivalutati diversi piatti regionali
e la stessa industria offre prodotti che contengono
questo ortaggio (tortelloni, panzerotti, risotti pronti, eccetera). In questa
stagione poi si può trovarla facilmente nei mercati e nelle numerose
rassegne-mostre che si svolgono in tutta Italia e che la vedono protagonista.
In ogni modo l’attuazione di colture precoci e la
possibilità di conservare le zucche per lunghi periodi consentono di trovarle
presso i rivenditori per tutto l’arco dell’anno, o quasi.
È comunque questo il momento – quando i raccolti vengono ultimati
e si progetta l’attività per la prossima stagione produttiva – di prendere in
considerazione la coltura della zucca.
Un tipo di zucca consigliabile e che si è notevolmente
diffuso corrisponde alla varietà «Butternut», conosciuta pure come «Violina»
per la forma del frutto che assomiglia alla custodia di un violino.
Le dimensioni sono abbastanza contenute (lunghezza 25-35 cm, larghezza 9-12 cm) e la buccia, di colore
camoscio-caffellatte, è più o meno bitorzoluta, ma vi
sono selezioni con buccia liscia. La cavità che contiene i semi si trova nella
parte bassa del frutto. Il peso varia da 2 a 4 chilogrammi, però
esistono selezioni che hanno il frutto più pesante. La polpa è di colore
aranciato, di grana fine, pastosa, dolce; la conservabilità è più che buona.
In commercio si può trovare anche la varietà «Early
butternut», con frutto di limitate dimensioni che si conserva in modo ottimale.
Caratteristiche
fondamentali della pianta
Le piante di zucca «Butternut» hanno un portamento piuttosto
vigoroso, ma il loro sviluppo è un po’ minore rispetto a quello di altre varie-tà (la maggior parte di quelle che hanno
frutti di grosse dimensioni). La precocità è discreta o elevata in «Early
butternut».
In pianura padana trapiantando questa varietà a fine
aprile-inizio maggio (con piantine dotate di pane di terra) si possono
raccogliere alcuni frutti già nella prima decade di agosto.
La durata del ciclo di coltivazione della
Butternut è di 110-130 giorni; in «Early butternut» si può iniziare a
raccogliere circa 90 giorni dopo la germinazione del seme.
Questo tipo di zucca si può coltivare in vaste aree delle
nostre regioni, comprese le zone pedemontane del nord. In ogni caso bisogna
ricordare che la zucca ama il clima caldo (le temperature più adatte allo
sviluppo vegetativo vanno dai 18
a 30° C) e deve venire sempre
coltivata in pieno sole.
Va poi ricordato che nel corso della crescita questo ortaggio ha bisogno di ripetute irrigazioni, mentre
nel periodo della maturazione, per ottenere un prodotto conservabile e
qualitativamente elevato, vi sarebbe la necessità di un andamento meteorologico
asciutto e soleggiato, situazione che non sempre si può verificare nel nord
Italia.
Qualche suggerimento
per la coltivazione
Terreno. La zucca
si può adattare a diversi tipi di terreno, ma riesce in modo migliore nei suoli
ricchi di sostanza organica. Nei terreni pesanti bisogna sistemare le aiole in
modo che l’acqua sgrondi facilmente e non si verifichino
ristagni.
La reazione (pH) del suolo più
adatta alla zucca va da 6 a
7 (da poco acida a neutra). Può riuscire anche in terreni con pH superiore (7,5) o inferiore (5,5), ma questi ultimi
sembrano essere meno adatti. Questo ortaggio si dimostra poi mediamente
sensibile alla salinità del terreno.
Rotazione. È
opportuno lasciar trascorrere almeno due anni prima di far tornare nella stessa
aiola la zucca e non coltivarla nemmeno dopo piante che appartengono alla sua
stessa famiglia botanica, quella delle Cucurbitacee (e cioè
zucchino, cetriolo e cetriolino, melone, cocomero-anguria).
Concimazione organica. Essendo una
pianta che risente positivamente di apporti di
sostanza organica, sono raccomandabili concimazioni a base di letame o di
compost ma devono essere molto maturi. Le quantità variano in media da 4 a 6 chilogrammi per
metro quadrato (4-5 chilogrammi di compost).
La concimazione organica, soprattutto quando il letame o il
compost sono disponibili in quantità limitate, può
essere eseguita anche localizzata in buche di circa 50 centimetri di lato
ed altrettanto profonde. Si riempie il fondo della buca di letame, o di compost
mescolato a terreno, poi si ricopre con 20-25 centimetri di
terra e quindi si semina o si collocano le piantine con il pane di terra. Non disponendo di letame o di compost, si può adoperare letame
essiccato-concentrato (o pollina) non superando mai i quantitivi indicati per
le singole colture (in media 250
grammi per metro quadrato). Il letame
concentrato-essiccato non ha effetti positivi
paragonabili a quelli del letame o del compost, tuttavia il suo impiego è
sempre consigliabile.
Per la zucca si possono inoltre usare, anche in copertura,
concimi contenenti guano (ammesso pure nelle colture biologiche).
Concimazione minerale.
Per completare la concimazione organica con fertilizzanti minerali si possono
spargere ed interrare prima della semina (o del trapianto) 40-50 grammi al metro
quadrato di perfosfato minerale-19 e, se necessario, 20-30 grammi al metro
quadrato di solfato di potassio-50 (oppure 35-50 grammi di solfato
potassico-magnesiaco 30+10). Sarebbe più razionale distribuire questi concimi
metà al momento dei lavori di fondo del terreno e metà
quando si eseguono le lavorazioni superficiali prima della semina o del
trapianto delle piantine.
È possibile usare anche concimi
organo-minerali; per la zucca i quantitativi vanno da 100 a 120 grammi per metro
quadrato.
Nella coltura in atto, cioè in
copertura, si può spargere nitrato ammonico-26 in quantità di 20-30 grammi al metro
quadrato, da distribuire in due volte, specialmente nel momento in cui si
ingrossano i frutti, e da interrare subito dopo lo spargimento a mezzo di una
leggera zappatura, o facendo coincidere la sua distribuzione con una
irrigazione.
Disponendo di terreni
particolarmente fertili e/o di vegetazione abbondante, è consigliabile ridurre
o non eseguire le concimazioni azotate in copertura perché potrebbero favorire
troppo la vegetazione a scapito della formazione dei frutti.
In copertura si possono usare pure concimi a lenta cessione
distribuiti sempre nel periodo in cui si ingrossano i
frutti eseguendo, in media, due apporti. Se si impiegano
concimi a lenta cessione (per regolarsi sui quantitativi da somministrare
bisogna fare riferimento alle istruzioni riportate sulle confezioni dei diversi
prodotti presenti in commercio) è necessario ridurre i quantitativi di concimi
a base di fosforo e potassio impiegati prima dell’impianto.
Questi fertilizzanti sovente contengono anche magnesio,
elemento di cui le zucche e le altre Cucurbitacee necessitano
in modo particolare.
Semina. È
possibile trovare piantine di zucca «Butternut» solo presso alcuni vivaisti, per cui bisogna o prodursele da soli oppure eseguire la
semina diretta.
La semina in pieno campo viene in genere
eseguita in buchette o postarelle (2-4/5 semi per ognuna); a germinazione
avvenuta si tiene la piantina migliore per ogni postarella.
Per produrre piantine con il pane di terra sono sufficienti
vasetti (8 cm
di diametro) o contenitori alveolati e l’apposito
terriccio per semine; in tutti i casi bisogna porre il seme con la punta
rivolta verso il basso.
La semina in pieno campo si attua, in pianura padana, dalla
fine di aprile alla prima decade di maggio. La
temperatura minima di germinazione si aggira attorno ai 15-16° C, quella ottimale va dai 28 ai 32° C.
Trapianto. Per
anticipare la raccolta si possono mettere a dimora piantine con il pane di
terra sempre a fine aprile-primi di maggio, eseguendo le semine in coltura
protetta riscaldata. Un piccolo produttore se dispone di
una doppia finestra disposta a sud può iniziare le semine nella seconda metà di
marzo.
Va ricordato che la zucca e tutte le piante della famiglia
delle Cucurbitacee possono essere trapiantate solo con il pane di terra dato
che a radice nuda non potrebbero sopravvivere (infatti
è possibile trapiantarle solo nella fase in cui i cotiledoni, le prime due
foglioline, sono distesi).
Le distanze d’impianto per la varietà «Butternut»,
conosciuta anche come «Violina», sono di due metri tra le file e almeno un
metro sulla fila (in terreni particolarmente fertili
si può arrivare fino a 1,5
metri).
Irrigazione. Per
irrigare sarebbe da raccomandare l’uso di manichette forate poste a livello del
terreno oppure, se si impiega, sotto la pacciamatura. Gli
apporti di acqua devono essere moderati ma ripetuti,
soprattutto in mancanza di precipitazioni e nel periodo in cui si ingrossano i
frutti.
Pulizia del terreno. Nelle
prime fasi di vegetazione bisogna curare molto la pulizia del terreno dalle
piante infestanti perché le distanze d’impianto sono particolarmente elevate.
In seguito quando le piante crescono e occupano tutto il suolo disponibile, i
lavori di diserbo non si effettuano più oppure si
riducono moltissimo.
Pacciamatura. La
pacciamatura delle aiole tanto con teli di materiale plastico scuro (anche
degradabili nel terreno) che con paglia, viene poco
impiegata. Impiegando la pacciamatura, invece, si eviterebbero i lavori di
diserbo, si risparmierebbe l’acqua d’irrigazione e la raccolta risulterebbe un po’ anticipata.
Sostegni.
Disponendo di un muretto, di una tettoia o di una pergola è possibile,
collocando dei sostegni già dalle prime fasi di coltivazione, guidare le piante
in modo che i frutti si appoggino al muretto, alla tettoia o alla pergola.
Difesa da malattie e
parassiti. La produzione della zucca «Butternut» si ottiene, di regola,
senza la necessità di interventi antiparassitari.
Comunque sono piuttosto frequenti,
soprattutto alla fine del ciclo vegetativo, gli attacchi di oidio. Nel caso si verificassero attacchi precoci potete intervenire nelle
ore più fresche della giornata con zolfo bagnabile-80 (bio, non classificato
alla dose di 8-10 al massimo 20
grammi in 10 litri d’acqua) fino a 5 giorni dalla
raccolta.
Possono talora preoccupare altre malattie causate da funghi
microscopici, come ad esempio la peronospora e l’antracnosi (per il loro
riconoscimento si rimanda alla Guida illustrata «Difesa
piante da orto» allegata al n. 4/2004 di Vita in Campagna). Per
prevernirle è opportuno non eccedere con le concimazioni, scegliere un metodo di irrigazione che non bagni foglie e frutti e fare in modo
che le zucche non siano a contatto con il terreno. In ogni caso, specialmente
per prevenire attacchi precoci, si possono eseguire interventi a base di ossicloruro di rame-50 (bio, irritante alla dose di 25-30 grammi in 10 litri d’acqua) fino a
20 giorni dalla raccolta.
Molto pericolosi possono risultare
i topi che sono in grado di procurare danni tanto in pieno campo che nei luoghi
di conservazione. Per combatterli si possono impiegare apparecchi emanatori di ultrasuoni, trappole, esche avvelenate (ad esempio
contenenti Warfarin, non classificato, o un prodotto simile) che vanno
collocate nei luoghi frequentati dai topi. Maneggiatele con guanti di gomma e
ponetele (ad esempio sotto una tegola) in modo che non vadano disperse
nell’ambiente e che altri animali non se ne nutrano.
La coltivazione
organica (biologica)
La coltivazione organica risulta
simile a quella già esposta.
Nelle colture organiche invece dei concimi minerali indicati
sopra è possibile adoperare, come accennato, fertilizzanti contenenti guano che
si trovano con facilità presso gli empori agrari e i garden
center e che si possono adoperare pure in copertura.
Anche i prodotti indicati per
prevenire alcune malattie causate da funghi microscopici sono ammessi nelle
colture biologiche.
Raccolta e
conservazione
Quando si mettono a dimora piantine con il pane di terra la raccolta può iniziare, in linea di massima nel nord
Italia, già nella seconda quindicina di agosto; partendo invece dalla semina
diretta, si raccoglie attorno alla metà di settembre. La raccolta poi prosegue
fino alla fine di settembre (talora fino ai primi di ottobre).
Per la conservazione invernale in genere si procede alla raccolta
quando la vegetazione tende ad esaurirsi e i frutti sono completamente
maturi. È consigliabile, una volta mature, non
lasciare le zucche in campo, e in caso di annate piovose è meglio anticipare la raccolta. Vi sono
alcuni piccoli produttori che staccano qualche frutto non del tutto maturo,
perchè lo gradiscono anche senza che abbia raggiunto le caratteristiche
gustative che si hanno con la piena maturazione. La raccolta si esegue con forbici simili a quelle usate per la potatura delle
piante da frutto lasciando integro il grosso peduncolo (è la parte che
unisce il frutto al fusto) perchè togliendolo si possono provocare delle ferite
causa di marciumi. Dopo la raccolta si puliscono i
frutti dalla terra e da eventuali residui di vegetazione, quindi si fanno
asciugare per alcuni giorni (anche due settimane o più). Sarebbe ideale
collocarli sotto una tettoia aperta ai lati dove i frutti siano
soleggiati, arieggiati, ma protetti dalle rugiade del mattino e dalle piogge. Quando sono ben asciutti, i frutti si ricoverano in locali
dove la temperatura non scenda sotto i 10° C (meglio attorno ai 15° C). La zucca
«Butternut» si conserva comunque senza problemi alle
temperature comunemente tenute in casa (18-20° C), i frutti possono così
mantenersi fino a marzo-aprile.
Utilizzazione
Della zucca si possono usare i fiori maschili, ma è meglio
non raccoglierli per consentire una adeguata
impollinazione dei fiori femminili e ottenere sicuramente i frutti (se vi piace
consumare i fiori vi consigliamo di utilizzare quelli di zucchino). La polpa serve per preparare primi piatti (minestre, risotti, ravioli,
gnocchi), contorni (arrostita, lessata e condita), dolci (frittelle, budini); è
anche impiegata per confezionare pane.
Nelle cucine regionali vi sono comunque
diversi piatti che hanno come ingrediente la zucca.
Vengono utilizzati pure i semi dopo
leggera tostatura e, in genere, salatura.
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