|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2006 |
|
|
I LAVORI DI MAGGIO-GIUGNO |
|
Gli allevamenti |
POLLAIO
Nel pollaio preso qui in considerazione (vedi progetto a pag. 81) sono
presenti anatre, faraone, galline ovaiole, oche, polli da carne, tacchini.
Anatre
Lavori. In maggio potete avviare un secondo ciclo di
allevamento. Per riscaldare una ventina di anatroccoli acquistati a un
giorno di vita è sufficiente una lampada elettrica da 60 watt con piatto
riflettente posta a 60-80 cm di altezza, in modo da garantire una
temperatura di 32-33° C a livello del terreno (potete fare delle prove con
un termometro). Durante questa prima fase di allevamento (che dura due
settimane) non dimenticate di controllare con costanza la temperatura della
pulcinaia e di alzare o abbassare la lampada in caso di necessità;
verificate anche che gli anatroccoli consumino con regolarità il mangime e
che non siano investiti da correnti d’aria.
Ricordate che già a un mese di vita le anatre possono consumare oltre 200
grammi di erba al giorno, mentre a 60 giorni i consumi arrivano sino a 700
grammi giornalieri. Naturalmente i consumi di miscela sono influenzati
dall’alimentazione verde: più erba viene ingerita, minore sarà il consumo di
mangime. In linea generale, comunque, un’anatra di un mese consuma circa 120
grammi di miscela al giorno, mentre a due mesi i consumi raggiungono i 200
grammi.
In questi due mesi i riproduttori sono in piena attività riproduttiva: le
anatre mute continuano la loro attività di cova curando da sole
l’incubazione e l’allevamento dei piccoli; le anatre Pechino, le Corritrici
indiane e i Germani reali continuano invece a deporre numerose uova che vi
conviene destinare all’incubazione artificiale dopo un periodo di
conservazione di sette giorni al massimo.
Interventi sanitari. Nessun intervento sanitario è previsto in
questo periodo per le anatre.
Faraone
Lavori. Le faraone sono in piena attività riproduttiva. Se
possedete tacchine o galline chiocce potete far loro covare le uova di
faraona senza problemi, in quanto si tratta di animali assolutamente
affidabili che covano con costanza e seguono bene la prole adottiva.
Per chi invece ha iniziato l’allevamento di faraone nei mesi scorsi, è
giunto il momento di ingrassare gli animali. L’alimentazione va fornita a
volontà e le faraone devono avere la razione disponibile anche nelle prime
ore della giornata (una miscela adeguata può essere realizzata con 2 parti
di mangime per pulcini e 1 parte di mais aziendale. La presenza del pascolo
aiuta la colorazione delle carni di un bel giallo naturale.
Interventi sanitari. Nessun intervento sanitario è previsto in
questo periodo per le faraone.
Galline ovaiole
Lavori. La bella stagione consente agli animali di pascolare
per quasi tutto il giorno utilizzando il pollaio solo per il riposo serale e
per la deposizione delle uova. Curate in ogni caso l’igiene dei locali, dato
che sono ormai molti mesi (dallo scorso autunno) che ospitano le galline. Vi
consigliamo di mantenere pulita la lettiera togliendo le penne cadute e
rastrellandola ogni tanto in superficie; ricordatevi anche di consentire una
buona circolazione dell’aria per abbassare il tasso di umidità.
Per risparmiare nelle spese di alimentazione fate pascolare le galline su
ampi spazi sin dalle prime ore del mattino. Per sostenere lo sforzo
produttivo degli animali è comunque necessario distribuire un mangime al
15-16% di proteine grezze.
Raccogliete le uova più volte al giorno per evitare eventuali rotture,
specialmente nei nidi collettivi. Potete poi destinarle al consumo o alla
cova. Se il vostro pollaio è popolato da razze in purezza (Amburgo,
Ermellinata, ecc.) potete anche vendere uova feconde ad altri allevatori che
intendono costituire un nuovo gruppo di animali.
Interventi sanitari. In questi mesi le galline passano la
maggior parte del tempo al pascolo ed è opportuno difenderle contro le
verminosi (vedi la Guida illustrata difesa sanitaria del piccolo allevamento
familiare allegata al n. 2/2006).
Oche
Lavori. Potete cominciare a ingrassare le oche del ciclo di
allevamento iniziato nei mesi scorsi. Utilizzate, oltre alle erbe dei campi,
anche i frutticini di pero e melo provenienti dal diradamento delle piante
da frutto e gli scarti dell’orto da sistemare in apposite rastrelliere (è
sconsigliabile distribuire le verdure sul terreno in quanto gli animali le
imbrattano con le feci).
Una miscela aziendale per l’alimentazione delle oche può essere così
realizzata: 800-900 grammi di verdure più 150-180 grammi di cereali (mais,
orzo, avena, ecc.). Se volete invece utilizzare il solito nucleo (al 41-42%
di proteine grezze), miscelatelo in ragione di 2 parti con 7 parti di mais
aziendale e 1 parte di cruschello.
Interventi sanitari. Nessun intervento sanitario è previsto in
questo periodo per le oche.
Polli da carne
Lavori. In maggio potete avviare un secondo ciclo per produrre
polli novelli in agosto o capponi a Natale. È importante scegliere animali
robusti e buoni pascolatori, possibilmente di razze locali; tra le razze più
indicate ricordiamo la Collo nudo, la Robusta maculata, la Livornese e
l’Ancona.
Interventi sanitari. Nell’acquisto dei polli, di un giorno o
di poche settimane, accertatevi che gli animali siano vaccinati contro la
malattia di Marek (vedi la Guida illustrata difesa sanitaria del piccolo
allevamento familiare allegata al n. 2/2006).
Tacchini
Lavori. I tacchini acquistati nei mesi scorsi devono in questo
periodo essere allevati sempre al pascolo e ingrassati. Una razione
bilanciata per tacchini può essere realizzata mescolando 2 parti di mais
spezzato o intero con 3 parti di mangime per selvaggina.
Interventi sanitari. Nessun intervento sanitario è previsto in
questo periodo per i tacchini.
COLOMBAIA
Lavori. In maggio scegliete tra i nuovi nati i futuri
riproduttori e all’età di quattro settimane sistemateli in voliere di sosta
sino all’età di circa cinque mesi, età in cui è possibile distinguere i
maschi dalle femmine. Scegliete tra i nati dalle coppie più produttive
favorendo specialmente la regolarità e la costanza nelle produzioni.
Per favorire il benessere dei colombi permettete loro di fare il bagno
quotidianamente; in commercio esistono delle vaschette in materiale plastico
o in lamiera zincata da incernierare alla rete della colombaia e che
risultano facili da riempire, da svuotare e da pulire.
Curate anche l’alimentazione che, oltre alle granaglie, deve prevedere la
distribuzione di erbe e verdure in apposite rastrelliere. Una buona miscela
per colombi è la seguente: mais giallo 25%, piselli 30%, frumento 22%, sorgo
23%. Dovrete inoltre somministrare a parte una buona miscela minerale, che
potrete acquistare in negozi specializzati o preparare direttamente in
azienda con i seguenti ingredienti: gusci d’ostrica 45%, granulato di marmo
35%, sale pastorizio 5%, carbone vegetale 15%.
Interventi sanitari. Vaccinate gli animali contro il
diftero-vaiolo (vedi la Guida illustrata difesa sanitaria del piccolo
allevamento familiare allegata al n. 2/2006).
CONIGLIERA
Lavori. Provvedete a ombreggiare le conigliere in piena aria con
piante rampicanti o stuoie e graticci.
Procedete con molta cautela nel passaggio dall’alimentazione secca a quella
verde (soprattutto dei conglietti in svezzamento): iniziate una volta al
giorno il foraggiamento con erba asciutta di prato, preferendo quella in
fioritura.
Molto appetite sono le foglie di piantaggine, le carote (in ragione di una
per capo), le foglie di gelso e di topinambur, i rametti di salice con le
relative foglie e le ortiche.
Somministrate l’erba secca a volontà in quanto costituisce la base
dell’alimentazione del coniglio.
Interventi sanitari. Le piaghe ai piedi sono infezioni causate
da germi spesso presenti nell’allevamento (stafilococchi, pasteurella,
ecc.). Questo problema è strettamente correlato al tipo di gabbie adottate
per l’allevamento e alle tecniche seguite (vedi la Guida illustrata difesa
sanitaria del piccolo allevamento familiare allegata al n. 2/2006).
PORCILAIA
Lavori. È questo il periodo adatto per riaccoppiare le scrofe
che partoriranno in settembre. Il momento più opportuno perché la scrofa
possa essere fecondata viene evidenziato con il cosiddetto «riflesso di
immobilità»: la scrofa rimane assolutamente immobile al cavalcamento da
parte dell’allevatore, con il dorso leggermente incurvato, la testa rivolta
in avanti e leggermente in basso e le orecchie ben tese con le punte che
quasi si toccano.
Se allevate solo femmine potete ricorrere alla fecondazione artificiale che
può essere richiesta all’Associazione provinciale allevatori (si procede a
due inseminazioni a distanza di 12-18 ore l’una dall’altra).
Ricordate che il foraggio verde è molto gradito, specialmente alle scrofe.
All’inizio della gravidanza, cioè dal primo al terzo mese, la scrofa può
ingerire giornalmente 12 kg di erba medica o di trifoglio; occorre inoltre
fornirle 0,5-1 kg di farina di cereali (orzo e frumento) o una mescolanza di
orzo e mais giallo in parti eguali, riservando il quantitativo massimo alle
primipare e alle scrofe molto dimagrite in seguito al parto e
all’allattamento precedenti.
Un’integrazione minerale, di tipo commerciale (costituita in genere da
calcio, magnesio, sodio, potassio, cobalto, ferro, iodio, zinco e rame), si
rende pure necessaria in ragione di 40 grammi per capo al giorno per tutti i
soggetti tenuti al chiuso.
Interventi sanitari. Nessun intervento sanitario è previsto in
questo periodo per i maiali.
STALLA
Nella stalla presa qui in considerazione (vedi progetto a pag. 81) sono
presenti capre, pecore, cavalli.
Capre
Lavori. L’aiuto del pascolo e della buona stagione riporta gli
animali a un’efficienza produttiva ottimale e al minor costo dell’anno,
soprattutto se disponete di aree recintate che non vi obbligano tutto il
giorno al controllo del gregge.
In stalla avete adesso i capretti selezionati per la rimonta (cioè destinati
a sostituire i riproduttori a fine carriera) che hanno superato i 2 mesi di
vita e sono ormai nella fase di svezzamento. Procedete gradualmente alla
sostituzione del latte materno inizialmente con cereali, meglio se
pellettati (in piccoli cubetti) in quanto risultano più facilmente
digeribili; il graduale inserimento del foraggio deve avvenire con fieno non
grossolano di ottima qualità. Riguardo ai mangimi concentrati, suddivideteli
in due somministrazioni, mattina e pomeriggio, in dosi crescenti dai 100 ai
500 grammi man mano che procede lo sviluppo degli animali.
È ancora prematuro lasciare i capretti al pascolo in quanto l’erba fresca
determina indigestioni e diarrea che sono particolarmente pericolose in
questo stadio della crescita.
Aumentando le temperature è opportuno che vi accertiate della disponibilità
di acqua per l’abbeverata. Il fabbisogno supera già ora i 4 litri per capo
al giorno e può arrivare anche a 10 litri in piena estate. Ottima ed
igienica è la soluzione dei cosiddetti «abbeveratoi a richiesta», piccole
attrezzature disposte in stalla sull’impianto idrico che erogano acqua solo
quando l’animale vi appoggia il muso. Di questi dispositivi ne basta uno
ogni 10-15 animali, anche perché avendo l’acqua sempre a disposizione si
abbeverano ogni qual volta ne avvertono la necessità, senza accalcarsi
all’abbeverata, come succede quando si riempie una vasca con acqua fresca e
pulita.
Se gli animali spendono molte ore al pascolo, programmate lo spostamento del
gregge in modo da garantire almeno due abbeverate durante il giorno.
Interventi sanitari. In questo periodo si effettua, come da
Piano sanitario nazionale, il prelievo del sangue su tutti i soggetti
allevati (o su parte di essi laddove la zona sia riconosciuta ufficialmente
indenne) per l’accertamento della brucellosi. Nella maggior parte dei casi è
il Servizio sanitario locale (Asl) che effettua tali riscontri. Laddove non
intervenga la Asl, l’accertamento può essere fatto da un veterinario
aziendale.
Pecore
Lavori. È questo il periodo degli accoppiamenti per
programmare i parti di fine anno; i montoni adeguatamente nutriti fino a ora
e tenuti lontani dalle femmine possono espletare al meglio la loro capacità
riproduttiva.
Il gruppo di fattrici, invece, che hanno dato l’agnello pasquale entrano in
asciutta a fine giugno-primi di luglio.
Sottoponete le pecore alla pratica della tosatura, necessaria sia per
l’igiene che per il benessere animale. La tosatura fatta ora consente che
nel periodo estivo di massima calura le pecore abbiano di nuovo un vello
protettivo.
L’acqua deve essere a disposizione costantemente (le pecore abbisognano già
adesso di 2-3 litri di acqua al giorno per capo). Non usate contenitori
aperti, come vasche o simili, perché le pecore non amano l’acqua calda e
torbida.
Se avete la possibilità di proteggere il gregge dai predatori, magari con
l’aiuto di ottimi mastini abruzzesi (cane da pastore bianco), gli animali
possono cominciare a stare fuori anche la notte, purché dispongano di zone
ombreggiate per le ore più calde.
Interventi sanitari. Nel caso in cui si faccia lo spostamento
delle greggi all’alpeggio, o comunque in giugno, è opportuno effettuare
anche una sverminazione per liberare gli animali dai parassiti interni che
ne deprimono l’efficienza produttiva (vedi la Guida illustrata difesa
sanitaria del piccolo allevamento familiare allegata al n. 2/2006).
Cavalli
Lavori. Il prolungarsi delle ore di luce giornaliere vi
consente di dedicarvi al lavoro all’aperto con i cavalli anche nel tardo
pomeriggio o alla sera, quando il calore del sole attenua la sua intensità:
ciò fa sudare meno gli animali e li sottrae anche al tormento degli insetti
quali mosche, moscerini e tafani che già sciamano numerosi nei pressi delle
scuderie. Ricordiamo che tali insetti vengono attirati in massimo grado
dall’odore del letame e del sudore, quindi è di primaria importanza
mantenere ben pulite le scuderie e le attrezzature per prevenirne la
proliferazione ambientale. Quando si puliscono le lettiere dei box è bene
scopare con cura anche il pavimento di accesso alle scuderie e non lasciare
sul posto la carriola piena di letame, ma portarla subito al letamaio per
svuotarla dal suo contenuto.
Detergete i finimenti in cuoio con una spugna umida per asportarne il sudore
e la sporcizia subito dopo il loro utilizzo, ma ogni tanto (soprattutto
quando vi appaiono secchi) sottoponeteli a un vero e proprio lavaggio con
acqua tiepida e sapone alla glicerina, a cui deve seguire un’asciugatura
naturale all’ombra e infine un’accurata pennellatura con olio per selleria
al fine di renderli di nuovo morbidi ed elastici. I finimenti di cuoio
trascurati e secchi vanno facilmente incontro a rottura sotto tensione, con
conseguenze anche gravi durante il lavoro, soprattutto per il cavaliere. Per
le testiere e gli altri finimenti in nylon o cotone (per esempio copertine
sottosella) procedete invece all’occorrenza con un semplice lavaggio con
acqua e detersivo di uso domestico.
Interventi sanitari. Quando un cavallo viene montato per molte
ore al giorno, soprattutto se è un puledro in fase di addestramento, possono
facilmente formarsi delle lesioni (dette fiaccature) nelle zone di pelle
dove sfregano le cinghie dei finimenti o, in molti casi, subito dietro la
sommità del garrese, dove appoggia l’arcione della sella; in questo secondo
caso, oltre al prolungato appoggio della sella, il responsabile del danno è
anche il più delle volte un errato posizionamento della copertina
sottosella, che scivola indietro o forma delle pieghe: ecco che allora la
pelle delicata del cavallo prima si infiamma per lo schiacciamento, poi va
incontro a una caratteristica piagatura assai dolorosa e lentissima a
rimarginarsi, che impone senz’altro la messa a riposo dell’animale fino a
completa guarigione. Sovente dopo la cicatrizzazione di tali piaghe il pelo
nella zona non ricresce più bene oppure perde completamente la colorazione e
si notano pertanto due chiazze bianche simmetriche ai lati del garrese. La
cura delle fiaccature si basa sull’applicazione di pomate cicatrizzanti e
lenitive sulle parti lese (fatevi consigliare dal vostro veterinario); nello
stesso tempo naturalmente è necessario astenersi dal sellare il cavallo e
soprattutto evitare di esporlo agli attacchi delle mosche (mantenendolo al
chiuso durante il giorno e/o proteggendolo con preparati repellenti per gli
insetti), altrimenti le lesioni andranno certamente incontro ad aggravamento
per le infezioni secondarie.
ANIMALI DA COMPAGNIA
In questa rubrica ci occupiamo dei principali animali da compagnia: cani,
gatti, piccoli roditori, piccoli uccelli.
Cani
Lavori. I cani non sudano (traspirano solo limitatamente a
livello dei cuscinetti delle zampe) e riescono ad abbassare la temperatura
corporea principalmente ansimando a bocca aperta per aumentare la
ventilazione: fate dunque attenzione quando li trasportate in automobile,
evitando di lasciarli al loro interno durante le soste, dato che l’abitacolo
si surriscalda in pochi minuti.
I cani tenuti all’aperto devono poter usufruire di zone d’ombra e della
ciotola dell’acqua sempre rifornita di acqua fresca. Generalmente con
l’arrivo del caldo i cani mostrano un naturale calo di appetito, soprattutto
durante il giorno, mentre si alimentano più volentieri alla sera: se avete
cani adulti abituati a mangiare più volte al giorno, vi conviene ridurre i
pasti a due (al mattino presto e alla sera) o addirittura limitarvi a quello
serale onde evitare sprechi e malintesi circa l’inappetenza dell’animale.
In questo periodo molti scelgono di far tosare il proprio cane pensando di
fargli patire meno il caldo: ciò è vero fino a un certo punto, perché la
copertura del mantello serve anche come isolante termico e una tosatura
molto drastica
(«a zero») è causa molte volte di scottature e di veri e propri eritemi
solari, soprattutto nei cani a pelle chiara. Se decidete di far tosare il
cane, a meno che non vi siano esigenze estetiche legate a particolari razze,
cercate di lasciargli un minimo di copertura o di limitare l’alleggerimento
del mantello alle zone provviste di lunghe frange (per esempio quelle
ventrali o le aree sotto la coda, dove lo sfoltimento del pelo è utile anche
per il più facile mantenimento della pulizia della parte).
Interventi sanitari. Anche la tosatura può servire a prevenire
problemi sanitari: per esempio, la rasatura della parte interna del
padiglione auricolare ostacola l’ingresso delle spighe delle erbe selvatiche
nel canale dell’orecchio, causa primaria di molte gravi otiti estive, in
particolare nei cani con orecchie pendule. Per lo stesso motivo è
consigliabile tagliare il pelo fra le dita se questo è medio-lungo. La
presenza di spighe nell’orecchio è segnalata da un improvvisa forte
dolorabilità dell’orecchio interessato, che porta il cane a scuotere in
continuazione la testa e a mantenerla inclinata verso il lato offeso; le
spighe penetrate nelle pieghe fra le dita portano invece a un continuo
leccamento della parte, che appare gonfia e arrossata e, se la spiga è già
penetrata del tutto sottopelle, si può notare a livello del gonfiore un
forellino da cui spurga del liquido purulento.
In entrambi i casi è compito del veterinario asportare le spighe con
appositi strumenti, spesso previa sedazione del cane: non aspettate a
ricorrere al suo intervento perché questi corpi estranei nel giro di pochi
giorni si spostano autonomamente sempre più in profondità nei tessuti
dell’animale provocando lesioni anche molto gravi e rendendo sempre più
ardua la loro asportazione.
Gatti
Lavori. Solo le gatte in allattamento e i gattini in crescita
necessitano in questo periodo di più pasti al giorno, altrimenti, come già
detto per i cani, somministrate il cibo solo nelle ore serali e mattutine,
evitando di lasciare avanzi nelle ciotole: con il caldo il cibo si altera
rapidamente, soprattutto se umido, e, oltre ad attirare formiche, vespe e
altri insetti, non viene certamente più consumato dal gatto, che in fatto di
alimentazione è un animale molto selettivo.
Se avete gattini in tenera età dovete iniziare a svezzarli verso i trenta
giorni dalla nascita, offrendo piccole quantità di cibo in scatola umido per
gattini oppure carne di pollo o tacchino bollita e finemente tritata.
Con l’inizio dello svezzamento la gatta smette di far sparire gli escrementi
dei gattini e inizia ad accompagnarli alla cassettina igienica o all’aperto
(a seconda di come è abituata) per effettuare i propri bisogni: questo
insegnamento materno è fondamentale e la sua mancanza (dovuta per esempio a
un distacco troppo precoce dalla madre) è il motivo per cui molti gatti
adulti sporcano fuori dalla cassetta senza motivo apparente. Cercate dunque
di non separare i gattini dalla madre almeno fino ai due mesi di età. Se i
gattini hanno a disposizione una cassettina igienica per imparare a farvi i
loro bisogni, è consigliabile nei primi tempi sostituire alla classica
sabbia per gatti una semplice sabbia fine di fiume o una lettiera a base
vegetale, perché purtroppo all’inizio molti gattini la ingeri-
scono per gioco rischiando seriamente un grave blocco intestinale.
Interventi sanitari. Sverminate i gattini per la prima volta
fra i 30 e i 40 giorni dalla nascita impiegando un preparato adatto alla
loro età (rivolgetevi al veterinario). È bene che contemporaneamente
provvediate a sverminare anche la madre.
Il primo vaccino contro le malattie infettive si potrà fare invece solo dopo
i 60 giorni di età, con un richiamo a distanza di quattro settimane circa.
La scelta del tipo di vaccino va fatta assieme al veterinario in base allo
stile di vita del gattino: se vive all’aperto o comunque in contatto con
altri gatti è indicato quello polivalente più completo (comprendente anche
la leucemia felina e la clamidiosi), mentre un semplice trivalente (contro
panleucopenia, herpesvirosi e calicivirosi) è la scelta più comunemente
adottata per i gatti che vivono esclusivamente fra le mura domestiche.
Ricordate che allo svezzamento dei gattini, cioè a circa un mese dal parto o
poco più, mamma gatta torna nuovamente in calore, quindi consigliatevi con
il veterinario sui provvedimenti da adottare se non desiderate ulteriori
gravidanze.
Piccoli roditori
Lavori. Proteggete dal caldo tutti i piccoli roditori, che per
natura rischiano facilmente di soccombere per surriscaldamento. Se collocate
le loro gabbie all’aperto, ombreggiate molto bene il terrazzo o l’angolo di
giardino a essi destinato; fate sì che non manchi mai loro l’acqua da bere,
rinnovandola e pulendo gli abbeveratoi ogni giorno.
Mentre alle cavie giova molto la sempre crescente integrazione della dieta
con erba fresca, molta più cautela dovete osservare in tal senso con i
coniglietti nani, che possono facilmente
andare incontro a enteriti gassose fatali se non abituati gradatamente a
consumare vegetali freschi: attenzione quindi a non farli circolare
liberamente in giardino se non sono assuefatti all’erba fresca.
Criceti e scoiattoli possono invece cibarsi senza problemi di frutta e
verdura.
Interventi sanitari. Nei coniglietti nani i primi caldi
favoriscono la proliferazione dei parassiti cutanei; fra questi ricordiamo
le pulci, simili a quelle del cane e del gatto, e gli acari del genere
Cheyletiella, pressoché invisibili a occhio nudo, ma responsabili di forme
pruriginose caratterizzate dalla presenza di zone di pelo ispido,
aggrovigliato e pieno di forfora. Fra la forfora è possibile scorgere gli
acari in movimento al microscopio o mediante una buona lente di
ingrandimento. Tali parassiti non provocano grossi danni all’animale, ma
sono trasmissibili all’uo-
mo nel quale provocano una dermatite allergica superficiale da contatto
caratterizzata da puntolini rossi sulla pelle molto pruriginosi.
Sia le pulci che gli acari in questione si debellano facilmente mediante
l’uso di prodotti antiparassitari specifici: non usate preparati per cani e
gatti senza
consultare il veterinario, perché alcuni possono contenere un principio
attivo (il fipronil) che ha effetto letale sul coniglio.
Nulla da segnalare in questi mesi per quanto riguarda cavie, criceti e
scoiattoli.
Piccoli uccelli
Lavori. Chi alleva canarini può già separare i novelli di
almeno un mese di età dai genitori, soprattutto se questi ultimi si
accingono a intraprendere un’ulteriore covata. I novelli andrebbero
collocati in un gabbione il più possibile spazioso o in una voliera (anche
all’aperto), così da potersi sviluppare fisicamente al meglio grazie alla
più ampia possibilità di movimento. Mantenete loro la dieta ricca che avete
somministrato durante la cova ai genitori (a base di un ottimo miscuglio di
semi, pastoncino all’uovo, frutta e verdura, grit e osso di seppia) e
offrite pure quotidianamente il bagno entro le apposite vaschette, da
togliere non appena gli uccellini le avranno usate: in caso contrario
infatti si corre il rischio che i canarini si abbeverino nell’acqua ormai
sporca e contraggano delle malattie.
Il clima è ora favorevole anche alla nidificazione dei pappagalli e dei
piccoli esotici che si riproducono in cattività: per i pappagalli dovrete
mettere a disposizione nidi a cassetta in legno di modello e dimensioni
adatte a ciascuna specie, con o senza materiale di imbottitura; l’eventuale
imbottitura deve consistere semplicemente in materiale vegetale come erba,
fieno, paglia e non tessuti, cotone idrofilo, lana e sfilacci vari. I
piccoli esotici che si riproducono facilmente in cattività sono ben pochi
(fra i più diffusi per lo più solo i diamanti mandarini e i passeri del
Giappone) e gradiscono in genere nidi di legno a cassettina o cestini di
vimini conformati a pera, che vengono imbottiti con gli stessi materiali
impiegati dai canarini (fili di lana, iuta, bambagia).
Interventi sanitari. Ancor più delle femmine dei canarini, le
femmine dei pappagalli e quelle dei piccoli esotici necessitano di molto
calcio per formare i gusci delle uova: l’insufficienza di questo minerale
nella dieta può portare alla formazione di uova deformate o con il guscio
molle, che le femmine hanno molta difficoltà a espellere rischiando di
morire di peritonite in due o tre giorni al massimo. Non fate quindi mai
mancare alle coppie in cova una sorgente di calcio (osso di seppia, sali
minerali in polvere o blocchetto, grit). La femmina che non riesce a deporre
l’uovo in genere lascia il nido e se ne sta con il piumaggio gonfio e gli
occhi semichiusi sul fondo della gabbia; prendendola in mano e tastandole
con delicatezza l’addome è possibile percepire la presenza di un gonfiore
più o meno duro. La coincidenza del malessere con la mancata deposizione di
un uovo in base alla data presunta è un’ulteriore conferma della natura del
problema. In tal caso occorre ricorrere tempestivamente all’operato di un
veterinario esperto in volatili oppure, se ciò non fosse possibile, bisogna
cercare di aiutare la femmina introducendole qualche goccia di olio di
vaselina appena tiepido nella cloaca (mediante un contagocce o una piccola
siringa senz’ago) e tenendola in un ambiente piuttosto caldo.
A cura di: Maurizio Arduin (Lavori e Interventi
sanitari: Pollaio - Colombaia - Conigliera - Porcilaia); Manuela Cozzi
(Lavori e Interventi sanitari Capre - Pecore); Daniela Perniceni
(Lavori e Interventi sanitari Cavalli - Cani - Gatti - Piccoli roditori -
Piccoli uccelli).
|
|
| |
|
|