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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
 
21
 19-25 Mag.

  2006
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Attualità PRIMA PAGINA

Il ritorno di De Castro

Sarà titolare del ministero di via XX Settembre nel governo Prodi

Il ministro delle politiche agricole del nuovo Governo si propone, come primo intervento, di dare maggiore rilievo al comparto agroalimentare, un impegno reso evidente già nel nome del nuovo Dicastero

Paolo De Castro è stato nominato ministro delle politiche agricole, incarico già ricoperto tra l’ottobre 1998 e il marzo 2000 nei Governi guidati da Massimo D’Alema, che tuttora è uno dei suoi più concreti sostenitori. Con il ritorno al Governo è stata premiata non solo la sua indubbia professionalità, ma anche la sua non comune tenacia.
Di origini liberali, molto vicino al premier Romano Prodi, di cui è stato consigliere agricolo ai tempi del primo Governo guidato dal professore (1996-98) e numero due nella società Nomisma di cui poi è diventato presidente, De Castro è stato eletto deputato in Puglia nelle liste dell’Ulivo nelle elezioni del 9 e 10 aprile.
La sua vocazione europeista è consolidata e a lui si debbono, nel recente passato, alcune importanti riflessioni sulla funzione della politica agricola comune e sulla necessità di una sua profonda rilettura. Elaborazioni non completamente invise neppure a settori del Centro-destra, che hanno portato De Castro ad avere una parte significativa nella revisione di medio termine della pac.
Uomo certamente incline a curare con grande precisione la vasta rete di relazioni personali, De Castro è però anche uomo della concertazione, metodo che proprio il Governo D’Alema rese non estemporaneo con un apposito decreto. Fu una fase importante per il Tavolo agroalimentare che tutt’ora è in auge se anche la Confindustria (sostenitrice di De Castro all’agricoltura) ne loda il ruolo.
Le prime questioni che De Castro dovrà affrontare sono quelle comunitarie. Gli toccherà rendere esplicita la posizione italiana in ambito europeo. Un ambito che il suo predecessore Gianni Alemanno ha piuttosto trascurato.
Sul piano interno il neoministro dovrà affrontare tutti i problemi relativi all’applicazione delle nuove ocm, scaturite dalla riforma della pac, oltre naturalmente alla gestione della riforma complessiva. In prospettiva, però, c’è già la preparazione della revisione di medio termine della pac che cade nel 2008. Vanno cercate le necessarie alleanze per far sì che all’agricoltura arrivino nuove risorse attraverso le misure per la ecocompatibilità.
Più a breve il neoministro avrà, tra i suoi compiti, quello di ragionare in modo sistematico e costruttivo con le Regioni circa i nuovi piani di sviluppo rurale, inquadrando questa delicata questione nella sua dimensione europea. Last but not least c’è il discorso relativo alle filiere, avviato da Alemanno e sul quale De Castro è molto sensibile.
Il curriculum del ministro
Paolo De Castro è professore ordinario di politica agraria presso la Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Bologna. Si è laureato con 110 e lode in scienze agrarie presso la stessa Università nel 1980, è coniugato ed è padre di due figli. È presidente della Fondazione Qualivita e direttore responsabile della rivista Pagri-Politica agricola internazionale edita da Edizioni L’Informatore Agrario.
Oltre ai già citati incarichi di ministro, da gennaio 2001 fino a maggio 2004 ha presieduto l’istituto bolognese di studi economici Nomisma.
Da giugno 2000 a dicembre 2005 è stato presidente della società di servizi di Confcooperative Elabora.
Dal 1996 al 1998 è stato consigliere economico del presidente del Consiglio Romano Prodi, e consigliere economico del ministro delle risorse agricole Michele Pinto. Dal 1° giugno al 31 dicembre 2000 è stato nominato consigliere speciale del presidente della Commissione europea.
Le aree di ricerca di cui si è maggiormente occupato sono: la cooperazione agricola nei Paesi Ue; la politica agricola comunitaria; la dinamica delle strutture agricole; l’applicazione dell’informatica in agricoltura; gli strumenti d’analisi dell’azienda agraria; gli studi di filiera su ortofrutta, vino, olio, pasta e conserve vegetali; le industrie agroalimentari con particolare riferimento al Mezzogiorno d’Italia; gli studi comparati di politica agraria in Europa.
È coordinatore scientifico del Centre international des hautes etudes agronomiques mediterranéens (Ciheam) di Parigi, e direttore scientifico di Genio Rurale: rivista di scienza dell’estimo e del territorio di Edagricole.

Il Ministero cambia nome
Raggiunto telefonicamente, Paolo De Castro ci ha innanzitutto dichiarato che il nuovo Ministero si occuperà non solo di agricoltura e foreste, ma anche di alimentazione. «Il nuovo Ministero – ha detto De Castro – si chiamerà, infatti Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali.
Il cambio del nome risponde a un preciso disegno economico e politico per valorizzare l’intera filiera italiana che parte dal territorio, e attraverso l’agricoltura procede sino ai prodotti alimentari di qualità che caratterizzano lo stile di vita italiano e che sostengono le nostre esportazioni».
Avremo occasione di approfondire con il ministro questo suo progetto.

 

Sommario rivista Letizia Martirano


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